sabato,27 Luglio 2024

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I VINI DOCG D’IRPINIA

L’Irpinia è terra di meraviglie, di eccellenze da vedere, gustare, assaporare. Non fanno eccezioni i vini. Il nostro territorio è da sempre favorevole alla coltivazione della vite. Non è un caso che, già dai tempi dei romani, qui si producevano vini eccellenti. Furono, però, i Greci a introdurre i semi della vitis vinifera. È a loro che si deve la coltivazione delle principali uve autoctone della provincia.

Oggi, l’Irpinia è, certamente una delle principali protagoniste del mercato vitivinicolo italiano e internazionale. Merito dell’impegno di aziende che hanno saputo coniugare tradizione e innovazione preservando la qualità della materia prima. Merito anche delle tre preziose DOCG irpine: Taurasi, Fiano di Avellino, Greco di Tufo. Le “Denominazioni di origine controllata e garantita” corrispondono a tre aree particolarmente vocate per la coltivazione dei tre più importanti vitigni autoctoni irpini: greco, fiano e aglianico. Tutti riportano nel nome il comune al centro dell’area: Taurasi per l’aglianico, Avellino per il fiano, Tufo per il greco. Ognuna di queste zone ha delle caratteristiche precise – altitudini, temperature, esposizioni, umidità, precipitazioni, terreni – che la rendono particolarmente idonea alla coltivazione del rispettivo vitigno.

Il Taurasi è stato il primo vino prodotto nel sud Italia a cui è stata conferita la DOCG, nel 1993. Si ottiene dalle uve di varietà aglianico e prende il nome dall’omonimo comune in cui è concentrata la massima produzione. Ma ne è consentita la realizzazione anche a Bonito, Castelfranci, Castelvetere sul Calore, Fontanarosa, Lapio, Luogosano, Mirabella Eclano, Montefalcione, Montemarano, Montemiletto, Paternopoli, Pietradefusi, Sant’Angelo all’Esca, San Mango sul Calore, Torre Le Nocelle e Venticano.
L’area del Taurasi è caratterizzata dalla presenza del fiume Calore capace di stabilizzarne temperature e umidità e assicurare una buona ventilazione. È un vino di grande invecchiamento. Per la DOCG, sono obbligatori tre anni di invecchiamento; per il Taurasi Riserva si passa a quattro anni di invecchiamento obbligatorio e 18 mesi in botte.
Il Taurasi è un vino corposo, molto strutturato, dall’intenso colore rosso rubino. Si sposa bene con le carne, specialmente arrosti e selvaggina. È ideale anche con salumi e formaggi molto stagionati.

Il Fiano di Avellino è probabilmente la denominazione più conosciuta. Ha radici antichissime nel territorio. Esistono documenti, infatti, risalenti al XII secolo con ordini di acquisto di Fiano da parte della corte di Federico II di Svevia situata a Foggia. I vitigni di fiano sono coltivati in zone fresche e umide. La zona in cui è consentita la produzione si divide fra i comuni di: Avellino, Aiello del Sabato, Atripalda, Candida, Capriglia Irpina, Cesinali, Contrada, Forino, Grottolella, Lapio, Manocalzati, Mercogliano, Montefalcione, Monteforte Irpino, Montefredane, Montoro Inferiore, Ospedaletto d’Alpinolo, Parolise, Prata di Principato Ultra, Pratola Serra, Salza Irpina, San Michele di Serino, San Potito Ultra, Santa Lucia di Serino, Sant’Angelo a Scala, Santo Stefano del Sole, Sorbo Serpico e Summonte. È una DOCG dal 2003. Il Fiano è un vino dal colore giallo paglierino, dall’odore intenso e dal sapore fresco e acidulo, che si presta bene all’invecchiamento.
È perfetto con i piatti a base di pesce e, in generale, con tutti i crostacei. Il Greco di Tufo è caratterizzato da un colore giallo paglierino, con fresche note agrumate e fruttate. Grazie alla sua struttura, è una delle poche varietà bianche ad avere un’alta propensione all’invecchiamento. Si accompagna molto bene ai primi piatti di mare, ai crostacei e, in generale ai piatti a base di pesce. È ideale anche per gli aperitivi e per gli antipasti freddi. È una DOCG dal 2003. Deve il suo nome alla conformazione tufacea dei terreni su cui crescono le uve, che conferisce una spiccata sapidità e mineralità al vino ottenuto. L’area di produzione si divide fra i comuno di Tufo, Altavilla Irpina, Chianche, Montefusco, Prata di Principato Ultra, Petruro Irpino, Santa Paolina e Torrioni.

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