La seconda vita di Aeclanum, il più importante sito archeologico di Irpinia, coincide con l’avvio di una nuova campagna di scavi finanziata dalla Direzione Generale dei Musei con un importo di 140 mila euro. Tanto è bastato per lanciare la candidatura di Mirabella Eclano a Capitale della Cultura. Ambizione e aspirazione più che legittima per la maggiore cittadina del Medio Calore. “Abbiamo tutte le carte in regola- ha esclamato Raffaella Rita D’Ambrosio, assessore comunale ai beni culturali-. Grazie al riconoscimento UNESCO dell’Appia e ad Aeclanum, la cosiddetta ‘core zone’, c’è un requisito in più per candidare la nostra comunità. La presenza di Osanna dà il metro dell’importanza del nostro sito archeologico”.
La presentazione dei primi significativi risultati emersi dalle viscere del sottosuolo dell’antica città degli Hirpini, sorta lungo la Regina Viarum ( l’Appia ), si è tenuta nei giorni scorsi nel teatro comunale intitolato al compianto cineasta eclanese, Giambattista Assanti. A presenziare la conferenza il sindaco di Mirabella Eclano, Giancarlo Ruggiero, con l’assessore Raffaella Rita D’Ambrosio, la direttrice della sezione irpina dell’INGV di Grottaminarda, Annamaria Vicari, la dirigente delegata della Direzione regionale dei Musei nazionali della Campania, Luana Toniolo, il direttore generale dei Musei, Massimo Osanna. In un’area di circa quaranta metri di lunghezza, all’interno del parco archeologico di Aeclanum, nelle passate settimane, dopo una serie mirata di indagini geologiche condotte con sofisticati radar dai tecnici dell’INGV, sono ritornati alla luce, dopo millenni reperti di straordinaria importanza storica e archeologica. Si tratta di una pavimentazione particolare, con tanto di tracce epigrafi, risalente all’età augustea. E’ la pavimentazione del Foro, lo spazio pubblico della vita sociale di Aeclanum. E ancora: è riemersa parte del Macellum. Per gli archeologi che si stanno occupando degli scavi si tratta di un rinvenimento di particolare valenza. Servirà in sostanza a riscrivere pagine della storia antica e di quel sito e di quel territorio che fa da spartiacque tra l’Hirpinia e il Samnium. Ma è pure crocevia di scambi commerciali e culturali proficui tra la costa tirrenica e quella adriatica, quindi tra occidente e oriente. Un crocevia strategico tra due sponde: ecco cos’era Aeclanum per quei tempi. Dopo decenni, insomma, e dopo l’ultimo importante ritrovamento, avvenuto nel 2007, il busto imperiale esposto proprio nei pressi del teatro comunale ‘Assanti’, sono ripresi, con uno straordinario impulso, gli scavi nel sito di Aeclanum scoperto nei primi anni del ‘900. La campagna di ricerche, avviata appena alcuni mesi addietro, ha restituito finora, soprattutto nell’area delimitata del Foro, evidenze di notevole interesse che contribuiranno alla conoscenza di questo centro urbano sull’Appia assai importante all’epoca. Le attività di scavo, illustrate durante la conferenza, sono state precedute da una sistematica campagna di prospezioni su ampia scala, condotte dalla sezione Irpinia dell’INGV a partire dal mese di aprile dello scorso anno, con l’impiego di georadar a bassa frequenza. Queste indagini hanno individuato una serie molto articolata di anomalie interpretabili come strutture che sono state indagate con la campagna di scavo che si è da poco conclusa. Lo scavo, finalizzato alla messa in luce dell’area pubblica della città, ha restituito una complessa sequenza stratigrafica che va dall’età preromana ad oggi, e racconta storie di distruzione, abbandono, rioccupazione, ma soprattutto ha conservato le tracce di un foro monumentale e di un complesso sistema di infrastrutture riferibili al ‘macellum’. Le indagini hanno beneficiato di un finanziamento specifico della Direzione generale dei Musei, e sono state eseguite sotto la direzione scientifica del professore Massimo Osanna. Il coordinamento è stato invece affidato a Luana Toniolo, responsabile unica del progetto. La direzione dei lavori invece è curata dall’architetto Antonietta Manco con la collaborazione sul campo dell’archeologa Sandra Lo Pilato e dell’impresa Brigante Engeenering. “Aeclanum sarà un sito vivibile e visitabile – ha dichiarato Massimo Osanna, direttore generale dei Musei-. Grazie ai nuovi scavi sono riemerse importanti tracce di quel passato a cavallo tra l’età augustea e adrianea. E dimostrano che la città fosse un centro davvero nevralgico e importante in quell’area a quei tempi. Non a caso è sorta lungo la Via Appia, via strategica nei collegamenti e negli scambi culturali e commerciali dell’epoca”.
AECLANUM NUOVI SCAVI, SCOPERTI FORO E PARTE DEL ‘MACELLUM’
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