sabato,27 Luglio 2024

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IL PRESEPE, UN’ARTE SENZA TEMPO

Preparare il presepe: una tradizione che si ripete di anno in anno nelle famiglie e nelle comunità che aspettano con fede e gioia il natale.

L’origine di questa usanza si fa risalire all’epoca di san francesco che nel 1223 realizza a greccio il primo presepe della cristianità.

Nei secoli a seguire, la consuetudine di celebrare la natività di gesù viene ripresa in particolar modo dalle basiliche romane. Ma è a partire dal settecento che esce fuori dai confini ecclesiastici per entrare nelle case. Durante il periodo che precedeva le festività natalizie, a napoli, le più importanti famiglie della nobiltà si “sfidavano” per realizzare il presepe migliore.

Natività

Elemento centrale del presepe napoletano è la grotta nella quale ci sono la Madonna e San Giuseppe, la mangiatoia dove viene posto il Bambino, il bue e l’asinello. Fuori, un gruppo di angeli che annunciano la venuta del Messia. Lungo le stradine circostanti, pastori con i loro greggi, uomini, donne e bambini intenti nelle loro attività o che si recano alla grotta.

Una tradizione così forte che, ancora oggi, nel napoletano e in particolar modo a San Gregorio Armeno trova la sua massima espressione. Tutta l’artigianalità e la creatività degli artisti partenopei si manifesta attraverso piccole ma preziose statuine.

 

I pastori del presepe napoletano sono vere opere d’arte e per realizzarle occorre un processo laborioso e minuzioso che prevede diverse fasi. Si parte dal colaggio. L’argilla in polvere viene diluita con acqua e mescolata in un apposito mulino fino a raggiungere la consistenza ideale per essere colata negli stampi. A seconda delle dimensioni del pastore, si attende dai venti ai novanta minuti. Una volta estratte dagli stampi, le statuine si lasciano asciugare per circa un giorno e in seguito rifinite per rendere più precisi i dettagli. È il momento della cottura in forno. I pastori ben asciugati vengono dipinti a mano curando tonalità e sfumature. Dopodiché ogni pezzo viene pulito e lucidato. Arrivati a questo punto, si passa a due passaggi fondamentali: la vestizione e l’aggiunta degli accessori. I vestiti sono creati su misura del pastore e a seconda del ruolo. Gli accessori, anch’essi realizzati a mano, aiutano ad inserire ancor meglio il personaggio nel contesto.

Il modello del presepe napoletano è stato ripreso anche in Irpinia. Nel nostro territorio si è diffuso a partire dal Settecento ad opera di sacerdoti colti o famiglie agiate che avevano contatti con Napoli.

Oggi, il presepe sta rivivendo una stagione di nuova fioritura. Riunire la famiglia, allestire una parte della casa contribuisce a ritrovare quello spirito di festa che, trascinati dal vortice della quotidianità, a volte rischiamo di perdere.

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