martedì,24 Giugno 2025

HomeTerritorioTUFO CAPITALE DEL ‘GRECOSHIRE’

TUFO CAPITALE DEL ‘GRECOSHIRE’

Il turismo fatica a decollare

Qui la vita è slow

Negli ultimi anni sono nati una decina di pargoli: un evento unico per la comunità sempre più anziana. Il primo sindaco donna della Campania, negli anni Cinquanta, ha amministrato Tufo. Adelia Bozza, idee progressiste, maestra elementare e moglie del farmacista del paese.

È stata la prima fascia tricolore in rosa della storia irpina nel secondo dopoguerra.
Tufo è terra di vini e di lotte. Ha dato il nome al Greco, rigorosamente DOCG, giunto fin qui dalla penisola ellenica nella notte dei tempi. È il bianco divino, nettare degli dei per eccellenza. Tufo è terra di zolfo e di vigneti. Qui si vive ancora bene, e anche a lungo.

ph. Fabrizio De Marco

Lo ammette, giustamente soddisfatto per il primato, pure il sindaco in carica Nunzio Donnarumma. “Senza dubbio qui si sta bene- esclama Donnarumma appassionato di politica e di aviazione-. Di recente qualche famiglia napoletana ha scelto di trasferirsi a Tufo. È il buen retiro di chi fugge dal trambusto metropolitano. L’aria è salubre, e poi siamo terra di eccellenze agroalimentari che fanno gola a molti, per fortuna”. Peccato che i collegamenti viari, e quelli ferroviari, penalizzino il borgo del Greco. Le strade sono tortuose attorno alla fascia pedemontana della Valle del Sabato che marca il confine tra Sannio e Irpinia.

Reggono quelli per Benevento e Avellino. “Non fatevi scoraggiare dalle strade- incalza Nunzio Donnarumma-. Venite da noi: siamo ospitali”. Un invito che suona come uno spot per promuovere un territorio un tempo sfruttato per le risorse minerarie di zolfo e in seguito per i terreni rigogliosi che producono un eccellente vitigno autoctono.

Il Greco è solo quello di Tufo. Eppure i giovani se ne sono andati negli anni, e continuano ad andare via. “Prendono il volo”, chiosa, non a caso, il sindaco aviatore.

Qui resistono solo i più anziani e gli imprenditori vitivinicoli che garantiscono il reddito a numerose famiglie della zona. Eppure cos’ha di diverso la valle del Sabato dalle Langhe piemontesi? O dal Chianti senese? È questa la domanda che tormenta chi amministra e chi resiste ancora.

ph. Fabrizio De Marco

Questa terra che profuma di mosto e zolfo d’autunno è un angolo incastonato in una vallata florida a pochi chilometri da Avellino e da Benevento. Qui si coltiva il più antico vitigno autoctono d’Europa. La risposta allora è: non ha nulla di diverso ma in apparenza. E’ il gap infrastrutturale e viario a tagliarla fuori dai circuiti che contano anche se i vini prodotti viaggiano, e anche forte, per il mondo. Manca una visione di futuro, e di sviluppo. Mancano strutture ricettive. Il turismo resta una chimera. E quello eno bio esperienziale stenta a partire. “Il Greco è famoso ovunque, ma qui non arriva ancora nessuno- sottolinea con un tono assai mesto il sindaco di Tufo-. Nessuno osa spingersi fin qui. Nessuno, stranamente, è mosso dalla curiosità di visitare le nostre cantine, le nostre vigne”. È un grido di dolore. È una presa di coscienza dura, spietata. Le vie del buongusto, ma non solo a Tufo, sono in realtà sentieri di guerra in Irpinia. I percorsi enogastronomici che dovevano rappresentare la svolta si sono rivelati un flop, una mera invenzione pubblicitaria che non ha portato nulla a nessuno, e non solo da queste parti.

A Tufo negli anni non sono arrivati né turisti né operatori del settore né curiosi.

Nonostante tutto i produttori della filiera non si sono mai persi d’animo e hanno intrapreso altre strade per raggiungere comunque i consumatori che, per fortuna, non sono mai calati.

Si confidava anche nel treno storico, quello del paesaggio, per una ripresa della filiera e dell’economia locale, ma nulla di fatto. Altro flop.

 

ALTRI ARTICOLI

I più Popolari

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.