Nel cuore dell’Irpinia, a Grottaminarda, c’è un luogo dove i sapori della tradizione incontrano l’arte dell’ospitalità. È l’Agriturismo Barrasso.
Tutto nasce dalla passione per la cucina di due fratelli Ulderico e Aurelio. Un amore, quello per i sapori genuini ed autentici, trasmesso da mamma Gabriella e che diventa, ben presto, il motore che fa accendere l’idea di aprire un’attività in proprio, rimanendo nella propria terra.
“Abbiamo aperto l’agriturismo nel 2011 – racconta Ulderico – e, nonostante le difficoltà non ci siamo più fermati. Volevamo creare un ambiente accogliente dove degustare buon cibo e poter trascorrere dei momenti piacevoli, godendo dell’atmosfera speciale di questo posto. Lavoriamo ogni giorno per mantenere vivo questo obiettivo e offrire un servizio sempre più completo ai nostri ospiti”.

L’agriturismo è circondato da un ampio giardino esterno che d’estate diventa una grande sala all’aperto. Al centro, spicca un imponente e secolare gelso, spesso utilizzato durante le feste per il taglio della torta. La sala interna, dallo stile contemporaneo ed essenziale ospita pranzi, cene ma anche piccole cerimonie.
I piatti del menù si ispirano alla tradizione irpina e seguono il ritmo delle stagioni. Attenzione per le materie prime, semplicità e genuinità sono gli ingredienti principali. La maggior parte delle verdure provengono direttamente dall’azienda agricola di famiglia. “Abbiamo voluto portare avanti l’azienda agricola per garantire la bontà degli ingredienti che portiamo in tavola – continua Ulderico -. La nostra famiglia proviene dalla cultura contadina, quella che trovava ricchezza nei frutti del proprio lavoro. Produciamo principalmente ortaggi ma anche il vino della casa che proponiamo”. In cucina, a preparare ogni bontà, c’è Aurelio, chef dell’agriturismo. È lui ad illustrarci le prelibatezze cucinate insieme a mamma Gabriella. “In questo periodo utilizziamo molto le verdure del nostro orto perciò troviamo la parmigiana di melanzane; i fiori di zucca ripieni e fritti; i friggitelli; la zuppa di fagiolini, patate novelle, zucchine e sedano. Preparazioni semplici che d’estate inondavano di profumo le cucine delle nostre case. Molto saporita la minestra di “talli”, le foglie più giovani della pianta di zucchine che utilizziamo anche in occasione delle cerimonie per preparare un risotto con germogli di zucchine e vongole. Molto apprezzati anche i cavatelli al “pulieo”, un’erba aromatica spontanea, e la “ciambuttell”, una salsa a base di peperoni tondi verdi, pomodori pelati e basilico che utilizziamo con i cavatelli come primo piatto, con il baccalà, la trippa di vitello o l’uovo stufato come secondo. Fra i primi piatti, molto gustoso ed estivo è il fusillo con ragù di melanzana. Fra i secondi, a fare da padrona è la braceria con un’ampia selezione di carni gustose, a partire dal pollo. Non manca il baccalà, protagonista assoluto della tavola irpina, e proposto “alla pertecaregna”.
Molto gradita anche la gallina ripiena con macinato di vitello, uovo sodo, carota e sedano che d’estate serviamo come piatto freddo, a fettine sottili con aspic di verdure. Discorso a parte meritano i salumi di nostra produzione con carni di suino dei contadini locali. Dalla “soppressata” al capocollo, dalla salsiccia dolce a quella piccante, dal cotechino alla pancetta. Tutti vengono stagionati solo con sale e pepe, in un ambiente naturale. Dopo circa sei, sette mesi il profumo e il sapore maturato è inconfondibile.

Infine, la pizza. La panificazione è un capitolo della cucina che mi ha sempre appassionato. Curo personalmente sia l’impasto che il lievito madre con cui lo preparo e che porto avanti da una decina di anni, tenuto al sacco e rinfrescato diversi giorni durante la settimana. Il lievito madre, insieme ad una lunga lievitazione, mi permette di migliorare la digeribilità, il sapore e gli aromi. Prepariamo sia la pizza napoletana che nel ruoto di ferro. Due prelibatezze assolutamente da provare”.

