giovedì,10 Luglio 2025

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LA SPERANZA, UN MANUALE DI SOPRAVVIVENZA

Si scrive speranza si legge futuro. Per gli inguaribili ottimisti. Per gli eterni insoddisfatti si legge, ahinoi, incognita, sfiducia, incertezza. Per chi si identifica nei primi la speranza non è una parola contenitore, ma il metro di misura della vita. Il valore aggiunto della quotidianità. Ma anche una bussola per orientarsi meglio lungo i sentieri impervi del mondo.

La speranza andrebbe calcolata e inserita nel PIL (il prodotto interno lordo di un Paese), ossia nella somma dei beni e servizi finali prodotti in un dato periodo di tempo. Ecco che si farebbe a gara, si spera appunto, a generare un bene immateriale che arricchisce la vita di ognuno, e quindi di ogni comunità. La speranza in fondo è paragonabile a un indicatore spazio-temporale. Tutti hanno diritto alla speranza come alla felicità. Non a caso gli americani l’hanno inserito tra i diritti costituzionali di quel giovane Paese crocevia di varia umanità. Avere un buon motivo per sperare è già un acconto di speranza. C’è chi è disposto a versare una caparra per assicurarsela. Come tutte le virtù immateriali pure la speranza appartiene in fondo alla sfera della spiritualità, e quindi dell’ultraterreno. E’ una delle tre virtù teologali, giustappunto. La centrale, non per niente. Vivere è sperare, sperare è vivere.

E tutta la vita è una sommatoria di speranze, realizzate o meno, inseguite o abbandonate, coltivate o trascurate. La speranza è una fede, in qualcosa in qualcuno o semplicemente in se stessi. Ma è anche una provocazione, nel bene o nel male. E soprattutto una sfida.

Se si è disposti a vincerla o a perderla è solo questione prettamente personale. In effetti, la speranza è un alimentatore: si vive con la speranza di vedere cosa accadrà domani, come saremo un giorno, che ne sarà di noi dei nostri progetti dei travagli giornalieri delle sfide epocali per inseguire sempre la speranza in un mondo migliore. La speranza è una promessa e un augurio che ci facciamo per esorcizzare il senso di vuoto e smarrimento, e soprattutto per dribblare gli assalti della disperazione, l’altra faccia di una virtù che non passa mai di moda.

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