A Trevico c’è chi lo ha soprannominato San Pietro. Non a caso. Carmine Consalvo ha le chiavi del centro storico più alto della regione. Classe 1957, responsabile di reparto a riposo prima all’ex Fiat poi alla Peugeot. E’ lui che apre porte e portoni dei più bei palazzi antichi e nobiliari del Comune della Baronia, il ‘Tetto della Campania’. E’ lui che spalanca le ante sulla bellezza senza tempo del borgo solcato dalle nuvole e dalle rotte migratorie degli stormi. Dalle sommità alle profondità trevicane Carmine ha libero accesso ovunque.
Dal palazzo natale del regista Ettore Scola alla Cattedrale di Sant’Euplio, da palazzo Petrilli al museo cripta alle grotte dove si conservano i famosi prosciutti d’alta quota. Ogni edificio, ogni anfratto non ha segreti per il custode del patrimonio storico e architettonico di Trevico, pioniere di una nuova formula di conservazione e valorizzazione delle bellezze locali.
Carmine non è solo un ‘cicerone’ o un guardiano paesano. E’ molto di più. Veglia sul ‘genius loci’, bada e cura gli stabili monumentali ormai disabitati e le stanze di un tempo, vive di quei palazzi che hanno fatto la storia e la fortuna del Comune che svetta sul circondario.
Solo Carmine apre tutte le serrature, e dà le mandate ai palazzi lungo il budello dei vicoletti silenziosi e deserti del centro storico. E’ lui che oggi anima quei palazzi chiusi a più mandate. Solo lui ha il mazzo delle chiavi per accedere in quei luoghi privati che hanno svezzato generazioni di trevicani illustri poi emigrati. E’ singolare ed esemplare la passione di Carmine, e quella dedizione assoluta per tenere vivi e aperti i palazzi del borgo.
In passato è stato pure sindaco del paese. “Sebbene per un periodo molto breve- ci tiene subito a precisare Carmine Consalvo il ‘san Pietro trevicano’-, ma ho un ricordo molto piacevole di quella esperienza politica”. Padre di tre figlie e nonno felice, ma non a tempo pieno perché le giornate di Carmine sono votate ad aprire e chiudere i portoni delle residenze signorili ogni qualvolta ci sono turisti o visitatori o eventi pubblici che richiedono così il suo encomiabile servizio civile e volontario. “Siamo riconoscenti a Carmine- ha asserito il sindaco Nicolino Rossi- perché dimostra concretamente di amare Trevico e il suo patrimonio architettonico. E’ lodevole il suo volontariato sociale: è comunque una bella e spontanea forma di promozione del territorio”. Chi arriva quassù per ammirare il panorama mozzafiato (quando l’aria è tersa si scorgono i profili del Vesuvio da un lato e il promontorio del Gargano dall’altro) e gli edifici storici dei casati nobili della Baronia di Vico sa a chi rivolgersi: a Carmine Consalvo, il san Pietro del borgo che sfiora i cieli d’Irpinia.