sabato,27 Luglio 2024

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L’ARTE DELLA PACE AI TEMPI DELLE GUERRE

Dalla notte dei tempi l’arte della guerra ha oscurato quella della pace. Dalle grandiose civiltà del passato ai giorni nostri sono state esaltate le gesta eroiche degli uomini in guerra, valorosi e fulgidi esempi per generazioni votate all’arte marziale, e non certo quelle degli uomini di pace, funamboli di imprese impossibili, passate quasi sempre sotto traccia.

La storia maestra di vita ci insegna come la guerra, celebrata alla stregua delle arti più sublimi del genere umano, è nobile strategia, tecnica raffinata e affinata sul campo di battaglia. “Se conosci il nemico e te stesso di sicuro vincerai, nemmeno in cento battaglie ti troverai in pericolo. Se non conosci il nemico ma conosci te stesso le tue possibilità sono pari a quelle della sconfitta”. E’ questo il principio fondante dell’arte della guerra, uno dei più antichi trattati militari della storia dell’umanità ( VI sec. a. C. ) Il modo migliori per essere certi di vincere una guerra è assicurarsi la vittoria prima ancora di iniziare a combattere. In sostanza, l’arte della guerra insegna che se vuoi vincere non devi mai attaccare il tuo nemico. “I guerrieri vittoriosi prima vincono e poi vanno in guerra. Mentre quelli sconfitti prima vanno in guerra e poi cercano di vincere”.

E’ l’obiettivo dunque che guida le azioni, e non le azioni che definiscono l’obiettivo.

In realtà, l’arte della guerra di Sun Tzu è un testo semplice, ma di una saggezza immensa.

A prima vista può essere considerato un trattato sulla guerra, invece è un libro che rivela come sia possibile vivere senza guerra. Addirittura, come sia possibile evitare lo scontro e vincere comunque le sfide della vita. “Chi è veramente esperto nell’arte della guerra sa vincere l’esercito nemico senza dare battaglia, prendere le sue città senza assieparle, e rovesciarne lo Stato senza operazioni prolungate”. Frasi sibilline e di una attualità strabiliante. Frasi che oggi potrebbero suonare fantasiose, surreali, bizzarre, ma straordinariamente realistiche per quei tempi storici segnati da aspri e sanguinosi conflitti. La saggezza di Sun Tzu, generale e filosofo cinese, è immortale, e ha influenzato nell’arco dei secoli il pensiero filosofico e l’arte. La guerra ha scandito le tappe salienti dell’umanità: dalle civiltà primordiali a quelle recenti. E ha condizionato spesso l’arte. La guerra ha offerto spesso stimoli all’arte. I movimenti avanguardistici, come l’Impressionismo e l’Espressionismo, sono cresciuti spianando la strada a nuove correnti artistiche come il Dadaismo proprio in mezzo ai fuochi bellici, alle turbolenze sociali ed economiche dell’umanità di quei tempi. Paradossalmente in tempi di guerra lo spirito e la creatività si rivelano più fecondi e vigili, più sensibili a recepire i cambiamenti e a creare le condizioni per un futuro periodo di pace. La guerra viene allora intesa come indispensabile strumento per l’arte politica più generale. Da Platone, sommo filosofo dell’antichità, la guerra non viene considerata qualcosa di negativo o condannabile o esecrabile, ma ciò che partecipa all’attività di governo e quindi al mantenimento dell’ordine e della pace all’interno della Polis. Eraclito, altro straordinario pensatore greco, considera la guerra elemento necessario per la pace. Egli è convinto che l’armonia, l’ordine e la stabilità del mondo si basino sull’equilibrio degli opposti senza i quali neppure esisterebbero gli esseri.

La guerra presso i Romani, abili e ineguagliabili strateghi e conquistatori, era accettata secondo una concezione sacrale del potere. Da questa premessa religiosa derivava la necessità di compiere alcuni riti indispensabili per accertarsi, e soprattutto per accattivarsi, la benevolenza e la protezione delle divinità. Guerra e pace, da sempre binomio umano per eccellenza, sono i volti della stessa medaglia, e hanno ispirato romanzieri artisti e pensatori a ogni latitudine del globo terracqueo. Non è un caso che l’autore de ‘L’arte della pace’ sia l’artista marziale giapponese Morihei Ueshiba. Il fondatore dell’Aikido è universalmente considerato uno dei più grandi maestri di arti marziali della storia. Gli aikidoka lo chiamano ‘Osensei’, gran maestro. Gli insegnamenti riuniti nel suo testo dimostrano che la vera via del guerriero si basi sulla compassione la saggezza il coraggio e l’amore per la natura. Principi cristallini, applicabili a tutte le sfide che affrontiamo nella vita, nelle relazioni personali, nelle interazioni sociali. Il significato della parola ‘samurai’ è: colui che serve e osserva il potere dell’amore. Un combattente a servizio della pace.

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