Di Barbara Ciarcia Eventi 9 maggio 2020 XD Fuoriclasse Da contrada Serrocroce di Monteverde, ai confini d’Irpinia, ha conquistato i palati di mezzo mondo. Ha scommesso e investito sulla produzione di bionde e ambrate nella terra delle eccellenze vitivinicole. E’ andato coraggiosamente controcorrente, e ce l’ha fatta. E’ partito con un piccolo birrificio artigianale, e oggi Vito Pagnotta è, senza dubbio, uno dei mastri birrai più conosciuti a livello europeo. Un leader della filiera locale. Da poco ha creato la ‘Luppolata’ a base di fiori di luppolo coltivati nei campi baciati dal sole e dal vento della valle dell’Osento. Qui dove nidifica la rarissima cicogna nera, al confine tra Irpinia e Lucania, tra la Valle dell’Ofanto e quella dell’Osento c’è un giovane imprenditore che ha conquistato i palati di mezzo mondo e messo d’accordo le giurie di blasonati premi europei destinati alla ‘green economy’. Ha sfruttato la salubrità dei luoghi e il particolare microclima di contrada Serrocroce di Monteverde per coltivare luppolo malto e cereali destinati alla produzione della birra. E oggi, a distanza di qualche anno da quella scommessa, produce ed esporta bionde e ambrate di indiscussa qualità. Il piccolo birrificio artigianale prende il nome da quella benedetta contrada rigata da campi scintillanti in primavera e dorati al principio dell’estate è diventato una solida azienda della filiera agricola. Vito Pagnotta nella terra delle eccellenze vinicole è stato coraggioso. E’ andato controcorrente, e ce l’ha fatta. E’ un leader della filiera agricola locale specializzata nella produzione delle birre. Mastro birraio pluripremiato per aver saputo coniugare tradizione e innovazione Pagnotta non si è per niente montato la testa, anzi. Lavora come e più di prima per mantenere alto lo standard produttivo e per assecondare un mercato che fortunatamente è in espansione. Lui sostiene sempre di essere prima contadino e poi birraio. In fondo le sue birre profumano di terra, quella amara dei braccianti dell’Appennino meridionale esperti delle asprezze del lavoro dei campi, e di aromi genuini di paese. Quei campi bagnati dal sudore della povera gente sono baciati dal sole e dal vento che carezza la Valle dell’Osento. Sono campi prodigiosi. Le messi da queste parti sono abbondanti e consentono una produzione cerealicola eccellente, e di qualità. L’ultima creatura dell’azienda Serrocroce è la ‘Luppolata’, birra prodotta coi fiori di luppolo coltivati nelle terre di Vito Pagnotta, e venuta al mondo quasi in coincidenza con il lieto evento della nascita della sua primogenita. In piena emergenza Covid-19 il birraio di Monteverde ha invitato le massaie del meraviglioso borgo, uno dei più belli d’Italia, a restare a casa e a impastare col lievito fresco usato per la produzione delle birre donato dall’azienda Serrocroce. Alla fine è proprio vero: quando si effettua una scelta si cambia il futuro. Così è stato per Vito Pagnotta, l’imprenditore che per primo in Irpinia ha osato produrre birre al posto dei vini. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Barbara Ciarcia Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente Mascherine gratis al... Articolo Successivo Premio Internazional...