Di Annamaria Di Paola Persone, Territorio persone, territorio, vocazione territoriale, xd magazine 12 febbraio 2019 Tutto irpino, Vincenzo Capozzi classe 1986 è ricercatore presso l’Università Parthenope di Napoli e “previsore meteo” per la trasmissione televisiva “Buongiorno Regione” in onda la mattina dal lunedi al venerdi su Rai Tre alle ore 7.30. Presidente dell’Associazione no profit MVOBSV Montevergine Observatory e collaboratore de Il Mattino, Capozzi nel (poco) tempo libero adora passeggiare in montagna e seguire la sua squadra preferita, la Scandone Avellino. Da dove è nata la Sua passione per il meteo? “Non c’è un momento preciso da cui è scaturito il tutto. Sicuramente ho iniziato ad appassionarmi da piccolo quando i miei nonni seguivano le previsioni meteorologiche in tv e io guardavo con loro. Da lì ho sicuramente iniziato ad appassionarmi”. Quale aspetto di questo ambito Le piace e La incuriosisce di più? “L’aspetto più affascinante è sicuramente la dinamicità del meteo. C’è sempre qualche elemento che differenzia un evento. L’aspetto previsionale è sicuramente quello più stimolante. E’ un po’ una sfida” C’è da dire che oggi le previsioni beneficiano di strumenti e professionalità ancora più sofisticate…. “Si sicuramente abbiamo a disposizione molte più strumentazioni. Abbiamo l’ausilio dei satelliti, i radar che ci danno informazioni. Riusciamo ad avere molti dati a disposizione. Dall’osservazione da molti sensori riusciamo ad essere sicuramente più precisi. L’affidabilità non è proprio pari al cento per cento. Sicuramente però abbiamo fatto grossi passi in avanti” Il Suo ‘spazio televisivo’ in cosa consiste? “Buongiorno Regione va in onda quotidianamente dal lunedi al venerdi alle 7.30. Il mio è un intervento in diretta sulle previsioni meteo della giornata e (alle 7.59) traccio una breve tendenza per il giorno successivo”. Com’è la TV vista dall’interno? “E’ sicuramente molto affascinante. Per realizzare un programma occorre la cooperazione di tante persone. Lo spirito di squadra, l’armonia, la collaborazione è fondamentale. Poi l’attenzione al dettaglio è indispensabile. Nel mio caso ad esempio è delicatissimo e necessario il supporto grafico. Per fare tv non è semplice e dietro un programma c’è lavoro e coordinamento. Nulla è facile e banale”. C’è differenza tra il conduttore e l’esperto, il meteorologo. Sono figure ancora necessarie quelle per così dire “scientifiche”? “Per certi aspetti sono anche divulgatore nella misura in cui in Tv presento il frutto di uno studio scientifico. È un lavoro delicato quello relativo alla divulgazione scientifica. Bisogna coniugare la chiarezza espositiva con il rigore evitando tecnicismi. Tuttavia occorre attenersi ad una terminologia adeguata alla materia ed evitare espressioni vaghe o utilizzate in modo inappropriato. Ad esempio tromba d’aria e uragano non sono la stessa cosa. Chi va in diretta per uno spazio meteo e chi conduce sono due professionalità complementari ma con basi differenti. Io non potrei mai condurre Buongiorno Regione ad esempio così come il conduttore non può mai invadere il mio aspetto disciplinare”. Di fatto i tempi di Guido Caroselli (storico meteorologo e giornalista di Rai 1 con il programma d’informazione meteo ‘Che tempo fa’) sono alle spalle o no? “Sono cambiate un po’ le cose. L’interesse per il Meteo è molto alto. Questo a volte compromette la qualità nel senso che ci sono tante informazioni su vari mezzi soprattutto sulla rete e bisogna cogliere quelle che alla base hanno uno studio. Devo dire però che in Rai viene adottata una politica che tende a valorizzare le competenze tecnico-scientifico. Quindi in Rai per le previsioni meteo ci si avvale di professionisti della materia”. Oltre la TV…di cosa si occupa? “L’impegno in tv ruba le ore dell’alba e della sera quando elaboro i dati per la mattina successiva. Durante la giornata sono ricercatore presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologia all’Università Parthenope di Napoli. Mi occupo molto della parte che riguarda l’osservazione meteorologica attraverso l’uso di radar. L’ambito geografico di riferimento per i miei studi è principalmente il territorio regionale” I giovani mostrano interesse per questo percorso di studio? “Si e nel tempo è cresciuto l’interesse anche rispetto agli sbocchi professionali. C’è più fermento. Conseguendo questo titolo di studio ci si può candidare ad esempio per le Previsioni, l’Osservazione come fa chi lavora per l’ENAV per la gestione del traffico aereo. Poi nell’ambito della Protezione Civile. Sempre più spesso il ruolo del meteorologo è fondamentale” E poi l’Osservatorio di Montevergine…. “L’Osservatorio Meteorologico di Montevergine è stato fondato nel 1884. Cerchiamo di preservarlo dall’abbandono e dal degrado. Pubblichiamo on line il bollettino meteo per Avellino e provincia. Poi ci piacerebbe creare un Museo e qualcosa che riguarda l’Astronomia. Abbiamo realizzato uno studio supportati dagli ingegneri benedettini. Però occorrono dei fondi. Confidiamo.” Grazie. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Annamaria Di Paola Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente Archegroup dà forma ... Articolo Successivo L’oro di Calitri...