Di Barbara Ciarcia Editoriali 14 aprile 2020 E’ stata una Pasqua di desolazione esteriore e pienezza interiore, di fuga dalla realtà reale e rifugio nella realtà virtuale. Distanziati socialmente, ravvicinati telematicamente. Da un mese costretti alla reclusione domestica abbiamo dovuto velocemente adattarci a una condizione rivoluzionaria e surreale di sopravvivenza e resistenza a un virus ancora ignoto. Abbiamo dovuto imparare a convivere con le nostre paure meno forse con l’angoscia. Sentimento più complicato da governare. Abbiamo così scoperto i prodigi dello ‘smart working’ senza doverci mettere in auto per andare a lavoro e rischiare il contagio. Alla fine ci siamo fatti contagiare, per necessità innanzitutto, dalla tecnologia. La scuola è online, le attività aziendali continuano solo in rete. Molte professioni hanno dovuto ricorrere al telelavoro. La nuova vita a distanza è una vita artificiale. Quella naturale continua secondo le sue regole il suo corso attorno al nostro tempo sospeso, e fuori dal tempo. Abbiamo dovuto convincerci che adesso, e chissà per quanto ancora, è giusto così. La solitudine, al momento, è l’unico vaccino efficace contro il Covid-19. Sembra un paradosso ai giorni nostri così frenetici così voraci e sregolati, e di colpo svuotati, stoppati dalla circolazione di un virus democratico che non fa preferenze. Abbiamo dovuto rinunciare alla vita sociale per una claustrale. Abbiamo optato per l’isolamento forzato e la diffidenza verso il prossimo a dispetto della spontaneità ancestrale degli scambi umani. La società avanzata fermata dal Covid-19, segregata in casa con l’ansia di uscire e ripartire è invece inchiodata dal terrore di un’entità misteriosa e spietata e dalle proprie responsabilità verso la surreale attualità. Oltre il buio dell’ignoto c’è un futuro. Oltre l’invisibilità di un virus c’è una realtà in attesa della ripresa. Oltre la prigione delle nostre case c’è quella della paura da affrontare e superare. Oggi ci manca, e come, l’ossigeno sociale non la volontà di riappropriarci nuovamente della normalità. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Barbara Ciarcia Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente La sospensione... Articolo Successivo Vite mascherate...