Di Veronica di Furia Idee nozze, Wedding lifestyle, vocazione territoriale, wedding, xd magazine 21 settembre 2017 Alcuni la chiamano superstizione, per altri si tratta di tradizioni da rispettare. Parliamo di quell’insieme di riti, gesti e pratiche che avvengono prima e durante il giorno del matrimonio. Certo è che nulla più della tradizione rivela la natura e la storia di una comunità. Dalle cose che deve indossare la sposa ai requisiti che devono avere bouquet e fedi, le tradizioni legate al matrimonio sono tante e ogni paese ha le proprie. La sposa Una delle trazioni più osservate al mondo, oseremmo dire, riguarda l’abito della sposa, rigorosamente top secret. Nessuno, a parte i pochi privilegiati che l’hanno accompagnata nella scelta, deve vederlo, soprattutto lo sposo! Anche se l’abito sarà il protagonista della giornata, non dimentichiamo che la sposa dovrà anche indossare qualcosa di vecchio, simbolo del passato e della vita precedente al matrimonio; di nuovo, simbolo della vita che si sta per cominciare con il futuro marito; di blu contro l’invidia; di prestato ad indicare le persone care che restano vicine anche nel passaggio dal vecchio al nuovo; di regalato a rappresentare l’affetto delle persone che si amano. Questa usanza proviene direttamente dal mondo anglosassone e da molti anni si è diffusa anche qui in Italia. Il Velo In molti paesi, soprattutto nel Sud Italia, la lunghezza del velo corrisponde al numero di anni di fidanzamento. Ogni anno coincide con un metro. Il suo utilizzo, invece, risale all’antica Roma. Oltre che come segno di pudore, le spose si coprivano il volto con un velo e lo scoprivano solo una volta raggiunto l’altare. Questo, per evitare ripensamenti dell’ultimo minuto da parte dello sposo trattandosi principalmente di matrimoni combinati. La giarrettiera Secondo un’usanza risalente al XVII secolo, gli invitati celibi dovevano procurarsi la giarrettiera perché ritenuta un portafortuna. Con il tempo, questa pratica si è trasformata nel lancio della giarrettiera da parte dello sposo per evitare che il vestito della sposa si rovinasse dagli invitati in cerca di fortuna. Il bouquet La maggior parte delle spose lo riceve in regalo dallo sposo come ultimo dono da fidanzati il quale lo farà recapitare a casa della sposa la mattina del matrimonio. In alcuni paesi, invece, è la suocera a regalarlo come simbolico passaggio di testimone con la futura nuora. In entrambi i casi, il bouquet verrà lanciato alla fine della cerimonia e secondo la tradizione la ragazza che lo prenderà sarà la prossima a sposarsi. In origine, non era previsto il lancio. La sposa, infatti, donava il suo bouquet ad una delle sue amiche più care come augurio di una prossima proposta di matrimonio. L’usanza del “lancio” è arrivata più tardi e nasce dal fatto che il giorno delle nozze sono presenti diverse amiche della sposa. Lanciandolo sarà il destino a scegliere e la sposa sarà sollevata da questa importante decisione da prendere. Negli ultimi anni, inoltre, sono molte le spose che decidono di tenere il bouquet principale come ricordo e farsene preparare un altro più piccolo dal fioraio per il lancio. Le damigelle Questa usanza ha origini antichissime. Gli Egizi, infatti, facevano precedere la sposa da altre donne vestite da abiti lussuosi. In questo modo, si credeva di tenere lontani gli spiriti maligni che si radunavano il giorno delle nozze per rovinarlo. La cravatta dello sposo In alcune zone d’Italia c’è l’abitudine di tagliare la cravatta in piccoli pezzi e distribuirla fra gli invitati uomini in cambio di un piccolo dono in denaro per gli sposi. La serenata Forse la più romantica delle tradizioni. Solitamente è lo sposo ad organizzarla presentandosi sotto la finestra dell’amata la sera prima delle nozze. Insieme a lui parenti, amici e un musicista. La famiglia della sposa, invece, si occuperà del buffet a fine serenata come segno di ringraziamento. La bomboniera L’usanza di dare la bomboniera arriva in Italia sul finire del XV secolo direttamente dalla Francia. Qui, infatti, i nobili erano soliti portare via dalle nozze i bon bon, cofanetti contenenti dolci e caramelle. È nel 1700, tuttavia, che la bomboniera entra a far parte a pieno titolo delle tradizioni matrimoniali italiane. Durante le nozze del principe di Napoli Vittorio Emanuele con Elena del Montenegro, infatti, vengono distribuiti doni come simbolo di ringraziamento per aver partecipato al matrimonio. I confetti Insieme al riso sono considerati simbolo di buon augurio e prosperità. La tradizione li vuole distribuiti in sacchetti affiancati alla bomboniera e in numero dispari. Dovrebbero esserne 5 come le caratteristiche che non dovrebbero mai mancare nella vita degli sposi: salute, ricchezza, felicità, lunga vita, fertilità e spiritualità. Le fedi Secondo gli antichi Egizi sull’anulare sinistro si trovava una vena in cui scorrevano i sentimenti e che arrivava fino al cuore. Da qui l’usanza di indossarla all’anulare sinistro come segno di fedeltà. Secondo la tradizione deve essere lo sposo a comprarle e a conservarle fino alla data delle nozze. Non devono, inoltre, essere comprate insieme all’anello di fidanzamento, sarebbe di cattivo augurio. All’interno si fa incidere la data del matrimonio e il nome della sposa in quella di lui ed il nome dello sposo in quella di lei. La sposa varca la soglia di casa in braccio allo sposo Aldilà dell’aspetto romantico, una credenza romana sosteneva che prendere in braccio la sposa per farla entrare nella nuova casa, l’atrium, servisse ad evitarle un ingresso col piede sinistro, cosa che sarebbe stata di pessimo augurio. La luna di miele Vi siete mai chiesti perché si chiama così? Il motivo si cela dietro ad un’usanza dell’antica Roma: i neo sposi erano soliti mangiare il miele per l’intera durata di una luna dopo il matrimonio. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Veronica di Furia Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente Ciotola Banqueting, ... Articolo Successivo Villa Il Sogno, dove...