Di Annamaria Di Paola Cultura, Spettacolo cultura, teatro, vocazione territoriale, xd magazine 18 febbraio 2017 Non solo Teatro. La Compagnia Solot di Benevento si apre a ventaglio nei vari segmenti collaterali al mondo della recitazione. Dalla musica, al cinema, alla tecnica teatrale in senso stretto. Classe 1987, la Solot nasce come Associazione culturale e nel 1991 diventa cooperativa sociale e dirige una propria Scuola di Teatro. «Dal 2000 al 2011 ha organizzato presso la Casa Circondariale di Benevento un progetto di didattica teatrale finanziato dal Ministero della Giustizia, e ripreso nel 2014 con il progetto Limiti finanziato nell’ambito del piano azione e coesione “giovani no profit” della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile. Nel 2004 ha fondato con l’Università degli Studi del Sannio il C.U.T. (Centro Universitario Teatrale dell’Università del Sannio). Nel 2007 la cooperativa ha progettato e organizzato per conto del Comune di Benevento il festival internazionale di teatro universitario “Universo Teatro”, giunto alla VI edizione, finanziato dalla Regione Campania, riconosciuto dalla Presidenza della Repubblica, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del MIBACT». Il nostro interlocutore è Celeste Mervoglino, responsabile della Comunicazione. Gli altri nomi del team sono: Antonio Intorcia, amministratore delegato; Michelangelo Fetto, presidente e Direttore artistico; Paola Fetto, amministratrice di compagnia e organizzatrice di eventi; Carlotta Boccaccino, attrice e coordinatrice del C.U.T. (Centro Universitario Teatrale dell’Università del Sannio). «La nostra peculiarità – dice Celeste Mervoglino – è lo spirito di fraternità e amicizia che c’è tra noi. Evitiamo di essere rigidi nelle gerarchie e cerchiamo di collaborare guardandoci negli occhi. Inoltre ci occupiamo di arte a tutto campo senza limitarci al teatro ma dando spazio anche al cinema e alla musica». Dalla Compagnia Solot si snodano cinque progetti: Limiti; Cum Grano Salis; Il Mulino dell’Infanzia; Universo Teatro e Nuove sensibilità. «Nell’ambito del progetto Limiti, uno degli step è stato un docufilm girato nella Casa Circondariale di Benevento con protagonisti i ragazzi stessi che hanno seguito il laboratorio teatrale all’interno del carcere – ci racconta Mervoglino – questo lavoro è stato poi presentato all’ANICA di Roma (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali)». L’idea portante di “Cum grano salis” invece è la creazione di una scuola di teatro nazionale che sviluppi, potenziandola, l’esperienza già presente sul territorio e nella struttura stessa grazie alle attività svolte dagli operatori della Solot Compagnia Stabile di Benevento. L’obiettivo principale è quello di creare occupazione tra i giovani under 35. Il Mulino dell’Infanzia si rivolge ai bambini dai sei ai quindici anni di età: si tratta di un vero e proprio laboratorio che porta i piccoli al centro di ogni percorso educativo e di crescita mediante attività didattiche, spettacoli e piani collaterali dedicati anche ai genitori. «I bambini sono quelli che rispondono maggiormente alle nostre attività, partecipano sia ai corsi di teatro che a quelli di musica», chiude Celeste Mervoglino. «Abbiamo tre stagioni in corso – dichiara il responsabile delle attività promozionali – uno per adulti, Obiettivo “T”; uno per i bambini, Comico Junior e poi abbiamo Il Mulino dei piccoli che è il nostro fiore all’occhiello. È una delle novità della Solot e stiamo registrando molti sold out. I bambini dopo lo spettacolo partecipano ad un’attività: eseguono dipinti con le mani, assistono a mini lezioni di teatro, di musica e offriamo loro una merenda fatta con prodotti freschi del nostro territorio». Per la stagione dedicata al mondo adulto il 24 febbraio presso il Teatro Mulino Pacifico è di scena “Unalampa”, invettiva di Roberto Azzurro; l’11 marzo Gl’innamorati promossa dalla Solot in collaborazione con l’Associazione Motus; l’8 marzo Stupidorisiko, una geografia di guerra e il 25 aprile, La Partigiana, sempre della Solot e della Motus. La Partigiana è un progetto drammaturgico di Michelangelo Fetto e Amerigo Ciervo. È la storia di Maria Penna che nacque a Benevento nel 1905 e morì a Firenze il 21 giugno 1944 all’età di 39 anni. Leggiamo dalla trama dello spettacolo che «i fascisti spaventarono orribilmente i suoi bambini, gettando sui loro letti bombe a mano non disinnescate; poi portarono via la donna e, a “Villa Triste”, la sottoposero ad atroci torture, prima di trucidarla a Firenze in via Capornia. Era una donna di corporatura minuta Maria ma in quel corpo c’erano la forza ed il coraggio di un gladiatore … evidentemente un giorno qualche suo lontanissimo progenitore lo fu. Maria era una partigiana ed è giusto sottolineare che non lo fu dopo il 25 aprile 1945 quando di colpo tutti diventarono partigiani ( molti svestendo frettolosamente la camicia nera per mettersi un fazzoletto rosso o tricolore al collo) ma molto tempo prima mettendo a repentaglio ripetutamente l’esistenza sua e dei suoi cari fino alla raffica “fatale”. La partigiana sarà il nostro omaggio a Maria Penna e andrà in scena il 25 aprile in collaborazione con ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia)». “Stupidorisiko”, con Mario Spallino per la regia di Patrizia Pasqui, è uno spettacolo prodotto da Emergency Ong Onlus Gruppo Avellino Benevento. È una critica ragionata e ironica della guerra e delle sue conseguenze. «Mi chiamo Mario Spallino, anzi Super-soldato Mario, mi sono arruolato perché pensavo che fare il soldato fosse un buon lavoro per costruirmi un futuro solido, per avere un’indipendenza economica, per girare il mondo, per difendere la Patria! Sono diventato un soldato e ho fatto la guerra. Necessaria? Giusta? Umanitaria? Io sono solo un soldato, non sono uno stratega, né un politico, ma ho visto che la guerra uccide. E che si può evitare». Gl’innamorati è tratto da Carlo Goldoni. Unalampa, scritto, diretto e interpretato da Roberto Azzurro ruota tutto intorno al verbo “inveire” e al relativo atteggiamento dei cittadini nei confronti della Napoli “ordinaria e straordinaria” che tutto il mondo c’invidia. I partners della Cooperativa Solot sono l’Associazione Culturale Motus, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Casa Circondariale di Benevento e la Città di Benevento. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Annamaria Di Paola Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente Scuola, ritorno al p... Articolo Successivo “Il Fazzoletto...