Di Marcella Lo Conte Cultura, Libri 1 aprile 2021 NEL 2020 È TORNATO ALLA RIBALTA SCHIZZANDO AI VERTICI DEI LIBRI PIÙ VENDUTI PER MOLTE SETTIMANE Nel 2012 David Quammen, giornalista, scrittore e reporter per National Geographic, scrisse un libro intitolato “Spillover” sulla storia dell’evoluzione delle epidemie, asserendo che la futura grande epidemia, il cosiddetto Next Big One, sarebbe stata causata da un virus trasmesso da un animale selvatico – verosimilmente un pipistrello – venuto a contatto con l’uomo nel bel mezzo di un mercato cittadino della Cina meridionale. Ecco il motivo principale per il quale Spillover è tornato alla ribalta nel 2020, schizzando ai vertici dei libri più venduti per svariate settimane: sembra infatti quasi una profezia, ma lo scrittore vi è arrivato attraverso ricerche, inchieste e interviste corredate dai dati scientifici degli esperti. La parola che dà il titolo al libro, lo spillover, rappresenta il momento in cui un patogeno (il virus) passa dal suo ospite non umano, un animale, al primo ospite umano – il cosiddetto paziente zero. “Ogni nuova e strana malattia, con grande probabilità, arriva dagli animali”. D’altronde, da dove potrebbe mai saltare fuori se non da un altro organismo? Oltre il 60% delle malattie infettive umane sono zoonosi (cioè provengono da una specie animale). Come ci ricorda Quammen, “i virus non hanno organi locomotori, ma molti di loro hanno viaggiato in tutto il mondo. Non corrono, non camminano, non nuotano, non strisciano. Si fanno dare un passaggio.” In questo libro Quammen ci accompagna in un tour de force in giro per il mondo per raccontarci e farci conoscere meglio alcune grandi epidemie avvenute nell’ultimo secolo, alla scoperta del virus Hendra in Australia, che colpiva i cavalli negli anni 90, del virus Ebola, in viaggio tra la Repubblica democratica del Congo e il Sudan, il virus della Malaria nell’Africa subsahariana, la SARS, coronavirus ad alta infettività e letalità scoppiato negli anni 2000, l’HIV-1: obiettivo di ciascun capitolo è di raccontare le epidemie, cercando di comprendere meccanismi e cause e individuare gli spillover. E l’autore lo fa con uno stile accattivante: procedure complesse spiegate in modo semplice, farcite di informazioni appartenenti a diversi campi scientifici: dalla biologia molecolare alla genetica, veterinaria, medicina fino all’antropologia. Il messaggio che alla fine l’autore vuole lanciare è che le zoonosi possono essere molto pericolose e dobbiamo essere preparati ad affrontarle, studiando piani di emergenza a livello locale, regionale e nazionale; ma anche che il modo in cui viviamo sul nostro pianeta ha delle conseguenze, perché lo dominiamo come nessun’altra specie ha mai fatto. Ed è il primeggiare dell’uomo sulla natura che permette a virus vissuti in clandestinità per chissà quanto tempo, di entrare in contatto con nuove realtà favorevoli. Di fronte alla distruzione di interi ecosistemi per lo più per motivi economici – come avvenuto nella foresta Amazzonica o in Africa – gli animali si spostano e, con essi, anche virus e batteri. In questo modo aumentano i rischi di contatto tra specie diverse e quindi i rischi di spillover. La nostra tecnologia e il nostro mondo globalizzato sono i vettori attraverso i quali i virus riescono a spostarsi su scala planetaria. “Non pensiamo mai nemmeno per un momento che questi virus abbiano una volontà e una strategia, o che ce l’abbia per qualche motivo con noi. Tutto si riduce alle chance di successo. Non sono loro a cercarci; semmai siamo noi a cercare loro.” Questo testo oggi è più che mai imprescindibile; bisognerebbe leggerlo per comprendere la portata devastante delle azioni umane, nell’ottica di un rispetto incondizionato verso la natura, con l’obiettivo di preservarne i delicati equilibri per salvaguardare non soltanto le specie animali, ma la razza umana, noi stessi. “Non ho scritto questo libro per spaventare il pubblico, ma per renderlo più consapevole. Ecco cosa distingue gli esseri umani per esempio dai bruchi: noi, al contrario di loro, possiamo fare mosse intelligenti”. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Marcella Lo Conte Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente EMANUELA SICA Avvoca... Articolo Successivo O’vaccino pasq...