Di Veronica di Furia Luoghi, Territorio San Comaio, xd magazine, xd promotion 5 dicembre 2017 L’Irpinia è una terra ricca di belle storie da raccontare, caratterizzate dall’amore per la propria terra, antiche tradizioni e impegno costante. Oggi, vogliamo raccontarvene una. È una storia che ha origine fra le Colline dell’Ufita, tra Zungoli, Villanova del Battista e Flumeri. Qui, tra paesaggi rigogliosi e incontaminati, viveva e vive ancora oggi la famiglia Caruso in una contrada che dà anche il nome all’azienda, San Comaio. Nel 1975 Raffaele Caruso rileva un vecchio frantoio a Zungoli dando inizio a quella che sarà l’impresa di famiglia. Nel 2002 è il figlio Pasquale che prende le redini dell’azienda, insieme al fratello Roberto e alle sorelle Raffaella e Francesca. È questo un anno di svolte e cambiamenti. Lo scopo è non limitarsi a essere solo produttori di olio ma aprire le porte ad un’agricoltura sostenibile ed ecocompatibile, convertire al biologico gli oliveti aziendali. Con un importante sforzo economico, così, si dà vita ad un nuovo impianto di produzione e confezionamento. Tutto all’insegna di una sola parola chiave: qualità. A partire dagli uliveti, dove tutto ha origine. L’Azienda Agricola San Comaio ha dedicato sette dei suoi venti ettari di terra alla coltivazione dell’olivo. Sono tutti lavorati secondo i principi dell’agricoltura biologica. La cura delle piante avviene durante tutto l’anno: dalla lavorazione del terreno, alla potatura, fino alla raccolta effettuata manualmente sulle piante nel periodo che va tra la seconda settimana di ottobre e la fine di novembre. La loro particolare posizione, inoltre, a 500-700 mt s.l.m., se da un lato comporta una produzione minore, dall’altro inibisce gli agenti infestanti. Le olive raccolte vengono trasportate al frantoio all’interno di contenitori in plastica arieggiati, questo per evitare l’inizio di fermentazioni che causerebbero un innalzamento dell’acidità e difetti organolettici nel prodotto finito. Qui le olive vengono lavate, defogliate e subito molite a freddo con un impianto a ciclo continuo tecnologicamente avanzato. L’olio ottenuto ha un’acidità bassissima e viene lasciato decantare naturalmente in contenitori di acciaio inox così da conservare intatti i profumi e i sapori dell’oliva fresca. La stagione olearia 2017-2018 che sta per inaugurarsi vedrà l’utilizzo di un nuovo impianto di produzione, il quarto in ordine di tempo. Molto è cambiato dal primo frantoio collocato in una grotta in tufo nel centro storico di Zungoli. Ciò che, invece, è rimasto immutato è la volontà di avere non un processo di lavorazione di massa ma un prodotto di qualità. Una qualità non astratta e limita agli addetti ai lavori bensì concreta e accessibile al palato del consumatore finale. Nascono, così, oli extravergine d’oliva dalla grande personalità, legati al luogo di produzione, testimoni della storia e dei tratti specifici del nostro territorio. Insieme a quelli classici, è possibile deliziarsi anche con i particolari aromatizzati: al limone, basilico, rosmarino, peperoncino, aglio, origano. Fiore all’occhiello della produzione è il “Ravece”. La famiglia Caruso ha voluto recuperare la coltivazione di questa particolare varietà, tipica delle zone dell’Irpinia nord-orientale sin dal 1500, diventandone leader del settore. Testimoni di questa eccellenza sono i numerosi e prestigiosi riconoscimenti ottenuti nei più importanti concorsi nazionali ed internazionali, tra cui “Premio Legambiente”, “Ercole Olivario”, “Orciolo d’Oro”, Zurigo Oil Award. Più volte il frantoio San Comaio è stato eletto miglior olio o miglior frantoio biologico della Campania. Tutto questo lo ha portato sulle tavole dei migliori ristoranti d’Europa e nelle case dei consumatori più esigenti. Il marchio San Comaio è diventato sinonimo di alta qualità in un settore che negli ultimi anni ha dovuto superare non poche difficoltà. Se a livello nazionale e internazionale l’olio è considerato ancora il simbolo per eccellenza della dieta mediterranea, se è ancora è ritenuto “l’oro verde”, è grazie a realtà come San Comaio che ai grandi numeri hanno preferito la qualità e un bagaglio di tradizioni avuto in eredità da quel vecchio frantoio nella grotta. XD PROMOTION Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Veronica di Furia Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente Prosciuttificio Ciar... Articolo Successivo Il Cortiglio Rocca N...