Di Barbara Ciarcia Editoriali 4 maggio 2020 Oggi si riparte. Allentate in parte le misure restrittive del lockdown. Ci si affida adesso alla responsabilità della comunità nazionale. Sarà un test per misurare il livello di civiltà del Paese. La pandemia presto, molto presto, sarà declassata a endemia. Un fenomeno insomma con cui dovremmo imparare a convivere. Ricomincio da tre. Chi non ricorda l’immenso Massimo Troisi degli esordi alla regia. Un titolo che ha segnato una generazione. Noi invece ricominciamo dal quattro. Sì, dal quattro maggio, vigilia di un’altra data celebre, il cinque maggio di manzoniana memoria. Tutti, credo, vorremmo che l’incipit secco, e memorabile: Ei fu, si adattasse all’attualità. Far sì cioè che pure il Covid-19 fosse già solo un ricordo, e così il lockdown a cui siamo costretti da due mesi, invece. La realtà, purtroppo, è ben altra ed è lontana dall’invenzione cinematografica di una stagione fortunata e dal lirismo tardo romantico. La data odierna è una data spartiacque per la comunità nazionale chiamata a dare prova di responsabilità, e soprattutto di civiltà e maturità. D’ora in avanti si testerà il livello di consapevolezza acquisito nelle ultime otto settimane nella popolazione italiana rispetto al rischio di un virus che è ancora in circolazione. L’epidemia divenuta pandemia ha generato l’infodemia (virus che ha colpito il mondo dell’informazione) e a breve ci sarà il passaggio all’endemia, ossia al fenomeno della convivenza con il Covid-19. La responsabilità sarà paragonata, né più né meno, all’immunità di gregge e a una sapiente riconquista della libertà con l’auspicio di fare, presto o tardi, ritorno alla normalità. Lo scopo è sempre quello, ma il prezzo da pagare qual è? In sostanza i governanti italiani fanno affidamento sul buon senso della cittadinanza che da oggi tornerà a lavoro, e quindi a circolare si fa per dire liberamente solo in ambito regionale. Ma di conseguenza circolerà pure il virus se non si adottano e rispettano le misure di sicurezza e distanza sociale che ad oggi si sono rivelate comunque efficaci per il contenimento del contagio sul territorio. Se la situazione dovesse sfuggire di mano, e il rischio c’è ed è pure elevato, staremo punto e a capo. In gioco da oggi, quattro maggio di un anno bisesto, c’è il futuro dell’umanità, e soprattutto la sua voglia innata di libertà. Ricominciamo, dunque, ma usando soprattutto la testa. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Barbara Ciarcia Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente Lockdown e countdown... Articolo Successivo Verso una vita nuova...