Di Barbara Ciarcia Persone, Territorio 23 marzo 2020 La tessera non è un passpartout Dalla pandemia alla infodemia è un attimo. Gli operatori della comunicazione, mai come in questa delicata fase storica del Paese, sono chiamati, e richiamati, alla responsabilità. Costretti a dimenarsi tra fake news e gestione della paura dell’opinione pubblica i giornalisti ricoprono una funzione di mediazione assai cruciale, e per certi versi anche fondamentale nella veicolazione dell’informazione, quella istituzionale innanzitutto. L’intervento del Presidente dell’ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, dalle colonne del Corriere del Mezzogiorno è quanto mai illuminante per ristabilire i ruoli e mantenere saldi i nervi in un momento di facile esibizionismo e deragliamento sociale. Ecco allora il fermo richiamo al rispetto delle regole da parte di chi oggi è chiamato a comunicare pure la speranza. “La tessera da giornalista non è certo un passpartout– ha dichiarato il presidente Ottavio Lucarelli-. Non mette in guardi da rischi e sanzioni. Tutti, noi giornalisti innanzitutto, dobbiamo essere d’esempio agli altri. La mia ammirazione va a chi sta lavorando nelle redazioni delle zone rosse, negli ospedali allo stremo, nelle strade deserte delle nostre città campane. Le strade però lasciamole in questi giorni a chi le percorre per andare a lavoro in ospedale o in farmacia”. Il contagio degli esempi negativi a volte dilaga più di quelli costruttivi. Per questo Lucarelli mette in guardia gli operatori dell’informazione che per inseguire scoop inciampano poi in gaffe madornali. Mai perdere la testa, specie quando si sta dall’altra parte della barricata a osservare e raccontare ciò che avviene e che inciderà, non poco, sulla quotidianità, specie quella futura. “Non dobbiamo pensare di dribblare ordinanze e prescrizioni solo perché abbiamo un tesserino– incalza sempre il presidente dell’OdG della Campania-. Il tesserino deve restare in tasca. Adesso serve solo a quei colleghi che da tutta la regione, e in modo particolare dai Comuni in quarantena, in isolamento forzato, raccontano delle vittime, del contagio e delle iniziative approntate per contenerlo. Quando tutto sarà passato dovremmo rimboccarci le maniche tutti per risollevare il Paese”. Sarà un’altra ricostruzione, dei rapporti umani innanzitutto, come dopo il secondo conflitto mondiale e il terremoto dell’80. Eventi epocali che hanno cambiato il volto della nostra società. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Barbara Ciarcia Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente La De Matteis Agroal... Articolo Successivo PALAZZO PISAPIA Il P...