Di Valerio Massimo Miletti Cultura, Spettacolo 27 giugno 2023 GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO E DI CRITICA HA RISCOSSO L’INTERESSANTE MOSTRA “PIER PAOLO PAOLINI E LA NUOVA FIGURAZIONE”. LA MOSTRA È STATA INAUGURATA GIOVEDÌ 20 APRILE U.S. E SI È PROTRATTA PER UN MESE, FINO AL 20 MAGGIO NELLA MAGNIFICA CORNICE DI VILLA AMENDOLA, IN VIA DUE PRINCIPATI, AD AVELLINO. Organizzata dall’Assessorato al Turismo del Comune di Avellino, è stata curata dal vulcanico Prof. Enzo Angiuoni con la collaborazione di Aura Udine ed era dedicata al rapporto tra il poeta ed alcuni esponenti della figurazione degli anni ’70. Pier Paolo Pasolini nacque a Bologna il 5 marzo 1922 e fu scrittore, poeta, autore e regista cinematografico e teatrale, considerato tra i maggiori intellettuali italiani del Novecento. Si laureò a Bologna nel 1945 con una tesi su Pascoli. Stabilitosi nel 1943 nel paese materno, Casarsa della Delizia, in Friuli, vi rimase fino al gennaio del 1950, quando si trasferì a Roma con la madre per sfuggire allo scandalo provocato dalla denuncia pubblica della sua omosessualità. Fu nella capitale che Pasolini iniziò la sua attività di scrittore, regista e intellettuale impegnato a difendere la sua diversità, fino alla tragica morte avvenuta per assassinio, nella notte tra il 1° ed il 2 novembre 1975 all’idroscalo di Ostia. Ben cento le opere di oltre novanta artisti esposte a Villa Amendola, in un percorso espositivo tra pittura, grafica, fotografia e stampe d’arte, nonché dieci opere fotografiche nate da una collaborazione di Franco Rossi da Roma con le opere: Le ceneri di Gramsci e di Pasolini. Tra gli autori, tutti importanti e noti, provenienti da tutta Italia, citiamo Giancarlo Caneva, Carlo Cottone, Antonio Crivellari, Claudio Feruglio, Luciana Mascia, Gabriele Saxa, Cesare e Noah Serafino, Rosa Spina, Leo Strozzieri. La mostra ha ospitato anche opere di autori irpini, quali Francesco Caloia, lo stesso Enzo Angiuoni, Giovanni Maglio, Carmen Delle Donne, Augusto Ambrosone, Nicola Guarino e Francesca Coluccini. Vi sono stati anche omaggi a Gillo Dorfles, Cesare Serafino, Lamberto Correggiari. Il Catalogo della mostra è stato realizzato con i contributi di Nicola Guarino, Enzo Angiuoni e Claudio Feruglio. Villa Amendola, edificio risalente alla metà del XVIII secolo, fu inizialmente proprietà di Domenico Pelosi, facoltoso possidente, e poi per varie successioni, pervenuto a Francesco Amendola che ne fece luogo di incontro e cenacolo culturale. Con la scomparsa di Amendola nel 1959, la villa conobbe un periodo di declino, acuito anche dai terremoti del 1962 e del 1980, fino a quando nel 2003 l’Amministrazione comunale di Avellino non ne deliberò l’acquisto, unitamente al suo grande parco pieno di sequoie, banani, oleandri e tanti alberi pregiati e piante esotiche. La Villa è stata restaurata e dal 2013 ha avuto la destinazione di Polo Culturale. Oggi è un museo civico che racchiude testimonianze di Storia Patria fruibili al pubblico, con opere d’arte provenienti da alcuni siti andati distrutti e quadri di importanti autori locali, come Cesare Uva, Alfonso Grassi e Vincenzo Volpe. La struttura ospita anche la Biblioteca comunale “Nunzia Festa”, con sala di lettura e postazioni internet, con un patrimonio di circa cinquemila volumi. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Valerio Massimo Miletti Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente Grafologia e “Crimin... Articolo Successivo Circe di Madeline Mi...