Di Alfredo Di Dio Lifestyle, Moda gioielli, lifestyle, moda, xdmagazine 20 aprile 2017 Ad una serata di gala o ad un evento importante rimaniamo incantati di fronte alla vista di un gioiello bellissimo, dal sapore passato, indossato con grande disinvoltura, magari ci chiediamo se sia un gioiello antico, a quale epoca è appartenuto. La bellezza di un tale gioiello rinasce ogni volta che viene indossato donando emozioni positive a chi lo indossa e anche a chi lo ammira riportandoci indietro nel tempo. Senza dubbio, gli stili più importanti delle epoche passate rivivono ancora oggi fornendo l’ispirazione ai gioielli moderni. Quali sono dunque le caratteristiche, i disegni, i motivi che ci permettono di capire a quale epoca si ispirano? L’epoca Vittoriana Prende il nome dalla regina Vittoria di Inghilterra che governò dal 1837 al 1901. Prima della regina Vittoria la gioielleria era una prerogativa esclusivamente aristocratica. L’ottocento è stato un secolo molto complesso in cui le monarchie convivevano con le prime esperienze repubblicane e la borghesia proseguiva il suo cammino verso una nuova acquisizione del potere, se non in senso politico quantomeno in senso economico. In questo periodo avviene, infatti, la cosiddetta “democratizzazione del gioiello”, in parte dovuta alla scoperta di nuove miniere diamantifere in Sudafrica ed aurifere in America. I gioielli diventano più accessibili e la classe media emergente inizia ad indossare gioielli lussuosi, adatti a re e regine. I gioielli Vittoriani rispecchiano le fasi della vita di Vittoria e possiamo suddividerli in tre momenti. Dal 1837 al 1861 abbiamo il momento del Romanticismo, Vittoria e suo marito, il principe Alberto, erano profondamente innamorati ed anche i gioielli esprimono questo periodo romantico evidenziando sicurezza, serenità, tenerezza. Infatti, ritroviamo cuori, fiocchi, uccelli, fiori così come anche serpenti decorati con smalto. Tra il 1861 e il 1880 ci fu il “Grand Period”, un grande periodo di tristezza per Vittoria, dovuto alla morte di Alberto nel 1861. Questo difficile momento si rispecchia anche nei gioielli che diventano più austeri e malinconici. Si diffondono i gioielli commemorativi per ricordare una persona amata ed anche i cammei. Dal 1880 al 1901 abbiamo Il periodo tardo vittoriano caratterizzato da un ritorno a un design più estroso e audace con gioielli con stelle, draghi, grifoni e lune crescenti, con espliciti rimandi all’arte giapponese. Art Nouveau dal 1890 al 1910 Fu un movimento fecondo quanto rapido nato per contrastare lo scadimento della produzione meccanizzata. Tale movimento investì ogni ambito artistico così come la gioielleria. Originalità, ispirazione, fantasia sono le parole chiave a scapito del valore intrinseco del manufatto: non sono le pietre o i metalli a determinare il prezzo di un oggetto ma il suo design, l’arte che lo contraddistingue. Lo stile art nouveau è caratterizzato da linee curve e morbide, richiami alla natura quali fiori, uccelli e animali come libellule, insetti, serpenti ma anche linee morbide di silhouette femminili. L’arabesco sintetizza in maniera esemplare il movimento che in Italia prende il nome di Liberty in cui tutto diventa gioiello: borsette, ombrelli, occhialini. Età Edoardiana dal 1901 al 1920 Prende il nome da re Edoardo e si contraddistingue per un design arioso, delicato, elegante. Tale periodo è noto soprattutto per il diffuso uso della tecnica della filigrana grazie alla quale i fili di metalli preziosi venivano “intessuti” per realizzare la superficie dei gioielli. Tali gioielli ricordano moltissimo la lavorazione del pizzo. Un’altra caratteristica è la preferenza dell’equilibrio cromatico bianco su bianco, infatti nei gioielli prevale l’uso di diamanti, perle e platino che insieme sono considerati simbolo di raffinatezza e classe. Fiocchi eleganti e motivi intricati tutto bianco su bianco caratterizzano i gioielli dell’età edoardiana. ART DECO’ dal 1920 al 1935 I gioielli art decò prevedono motivi audaci, forme geometriche, colori vivaci e ornamenti sfarzosi. Le caratteristiche sono forme geometriche e colori audaci. I gioielli etnici, come quelli africani, precolombiani, persiani condizionano lo stile di quegli anni, soprattutto la scoperta degli ornamenti di Tutankhamon, colorati e bidimensionali. I diamanti molto diffusi in quel periodo erano spesso accompagnati da rubini, zaffiri e smeraldi, molto utilizzato era anche l’onice nero. Il secondo periodo decò torna ad un deciso monocromatismo in cui domina il bianco. Rétro dal 1930 al 1950 In un momento storico afflitto dalla guerra e dalla crisi economica stranamente le donne preferiscono indossare gioielli appariscenti ed emozionanti. Probabilmente, anche perché era il periodo d’oro di Hollywood: le donne vogliono gioielli più grandi, audaci e luminosi per rivivere il glamour del grande schermo. La scarsità di metalli preziosi e di minerali negli anni della guerra portò i designer di gioielli ad usare nuove leghe e pietre sintetiche, creando forme curve e motivi femminili, come fiocchi, nastri e fiori quasi sempre in modo vistoso e seducente. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Alfredo Di Dio Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente L’Oasi WWF nel cuore... Articolo Successivo Canapa, fragoline e ...