Di Barbara Ciarcia Persone, Territorio interviste, personaggi, territorio, xd magazine 15 febbraio 2017 L’assessore alla cultura del Comune di Benevento è un giovane medico con la passione per la politica, il calcio e la sua città, miniera di storia e di arte ancora tutta da esplorare. Fuori dagli schemi e dai luoghi comuni. Idee chiare e determinazione sono le direttrici della sua mission amministrativa nella giunta Mastella. Oberdan Picucci, nome esotico scelto dal papà in onore all’irredentista triestino Guglielmo Oberdan, si è subito distinto per dinamismo e concretezza. La svolta politica di Benevento è coincisa con la rinascita dell’antico capoluogo sannita e con l’avvio di una nuova e promettente stagione di rilancio e promozione del patrimonio artistico della città che sarà candidata a capitale europea della cultura. E’ l’obiettivo ambizioso dell’assessore Picucci, estremo attestato d’amore per la città che sa ancora stregare i visitatori e i turisti che l’hanno scoperta e apprezzata. E proprio il turismo, secondo Oberdan Picucci, sarà il volano della ripresa economica del Sannio. Una scommessa ardita che ha il sapore della rivincita delle aree interne della Campania che hanno saputo conservare l’attaccamento ai valori autentici e alle tradizioni senza per questo disdegnare l’innovazione e una sana competizione imposta dalla globalizzazione. Lei è una delle punte di diamante della giunta Mastella e in pochi mesi è riuscito a invertire la rotta del capoluogo sannita. In fondo non è poi vero che con la cultura si fa la fame? “Siamo reduci da due rassegne estive di grande successo, decine di migliaia di persone, tantissime da fuori provincia e da fuori Regione che hanno riempito la nostra città, contribuendo ad un sollievo anche dell’economia locale. Cultura significa turismo, che a sua volta significa economia, questo sarà il principio su cui si muoverà la mia azione amministrativa. Non più solo manifestazioni “di nicchia” per un pubblico ristretto di fruitori ma eventi che possono riscontrare il gradimento ed il coinvolgimento di “tanti”. A Natale abbiamo organizzato delle iniziative che sulla scia di quanto fatto ad agosto hanno intercettato non solo il gradimento della nostra comunità ma anche quello di singoli e di comitive venute da fuori. Le luminarie sono state disegnate dai bambini alla cui realizzazione materiale hanno collaborato anche dei detenuti: un evento ludico che ha avuto pure una connotazione pedagogica e sociale”. Dici Benevento e pensi subito a Città Spettacolo. In realtà la città è di per sé uno spettacolo? “Benevento ha un patrimonio artistico e culturale di primissimo livello, e intendo non soltanto da un punto di vista monumentale ma pure umano grazie alle tante professionalità operanti nel settore. La strategia primaria sarà quello di valorizzarli entrambi. Innanzitutto vanno riaperti molti teatri chiusi, immaginandone poi l’affidamento a chi potrà garantire qualità, formazione e sviluppo nel settore”. Dopo il sito di Santa Sofia dichiarato ‘patrimonio dell’umanità’ dall’Unesco il capoluogo sannita ha i numeri per puntare a ottenere altri importanti riconoscimenti? “Sicuramente abbiamo le potenzialità per altri riconoscimenti, ma mi soffermerei prioritariamente su una strategia di valorizzazione di quanto già acquisito. Marketing, servizi di accoglienza, creazione di pacchetti turistici in filiera con altre realtà provinciali e regionali, insomma c’è molto da lavorare per far si che un riconoscimento del genere non sia solo un titolo onorifico ma possa essere un reale attrattore turistico”. Benevento potrebbe essere candidata in un prossimo futuro a capitale italiana della cultura? “Quest’anno abbiamo perso una grande occasione. Il bando scadeva il 30 giugno, giorno di insediamento della nuova giunta. Non per fare polemica, ma chi ci ha preceduto non ha dato la giusta importanza alla candidatura. Lavoreremo per candidarci in futuro,valorizzando quanto abbiamo in termini di patrimonio artistico e potenziando al meglio i servizi di accoglienza turistici che ad oggi, risultano purtroppo carenti rispetto alle potenzialità”. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Barbara Ciarcia Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente L’arcivescovo ... Articolo Successivo Roberto Zaffiro: “Vi...