Di Barbara Ciarcia Persone, Territorio 26 giugno 2023 L’ENTOMOLOGO DI PRATOLA SERRA HA SCOPERTO IL COLEOTTERO ‘ROSAMARIA’ Nelle miniere dei Picentini il sensazionale ritrovamento Luigi Petruzziello, entomologo di chiara fama scientifica, originario di Pratola Serra ma trapiantato a Remedello nella bassa bresciana, fratello di Vincenzo, storico sindacalista, è l’autore di un’altra sensazionale scoperta. Due anni dopo quella del ragno battezzato ‘Palliduphantes Petruzzielloi’ sempre nelle miniere dei Borboni sui Monti Picentini, nel salernitano, ha individuato un nuovo coleottero e lo ha chiamato ‘Rosamaria’ come l’amata consorte. Il nome di Petruzziello, e adesso pure quello della moglie, è ormai asceso a pieno titolo nell’Olimpo scientifico nazionale e internazionale grazie alla recente serie di scoperte di aracni e insetti ad oggi sconosciuti al mondo della entomologia. Per giunta le sue scoperte avvengono puntualmente in Campania, sua regione natale. E puntualmente portano un nome legato alla sua famiglia e quindi alle sue origini. San Michele, frazione di Pratola Serra, è il borgo dove Luigi è nato e cresciuto. E qui è nato anche l’amore per Rosamaria, la compagna di una vita intensa. Nel piccolo centro a pochi chilometri dal capoluogo irpino tutti ricordano la coppia di giovanissimi innamorati prima che Luigi decidesse di fare scelte professionali ambiziose che lo hanno portato a emigrare come moltissimi suoi coetanei. Sullo sfondo della sua vita sentimentale e professionale c’è sempre San Michele di Pratola Serra e la comunità di parenti e amici di infanzia che da sempre seguono i successi scientifici di Luigi Petruzziello. “Siamo orgogliosi del nostro compaesano- commenta un carissimo compagno di gioventù dell’entomologo-, speriamo di festeggiare presto qui l’ultimo successo scientifico che lo ha portato a scoprire una nuova specie di coleottero. Sono sicuro che presto dedicherà un’altra scoperta anche alla comunità pratolana. Luigi infatti è assai legato a San Michele: torna volentieri a respirare l’aria natale e a perlustrare i luoghi a lui familiari”. La scelta di Luigi di chiamare come la moglie il coleottero scovato nelle miniere borboniche sulla catena dei Picentini è la riprova dell’attaccamento ai valori genuini appresi da bambino nelle lande della Valle del Sabato quando andava a caccia di insetti farfalle e ragnetti da sezionare e studiare. Una passione nata proprio tra le campagne irpine come quella per Rosamaria divenuta adesso ‘madrina’ di un nuovo capitolo delle scienze naturali. Senza dubbio la scoperta di Luigi Petruzziello avvenuta appena poche ore fa rimbalzerà sulle più prestigiose riviste scientifiche e di settore per approdare poi nei convegni mondiali. Non sarebbe certo una novità per l’entomologo pratolano emigrato al Nord ma calato nelle viscere del Sud per cacciare nuove specie e contribuire così a studiarne l’evoluzione e l’adattamento. Le miniere dei Picentini sono un autentico serbatoio per gli studiosi appassionati come Petruzziello. E adesso hanno fatto la sua fortuna scientifica. Non è da tutti infatti scoprire a distanza di pochissimo tempo prima un ragno poi un coleottero, e sempre nello stesso posto. Luigi Petruzziello poi ha voluto dare un tocco di originalità alle due eccezionali scoperte lasciando traccia del suo passaggio con la scelta dei nomi scientifici assegnati al ragno prima e al coleottero adesso. “Sentiremo a lungo parlare di lui”, ha asserito infine l’amico e compaesano. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Barbara Ciarcia Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente CONSIGLIO DELLE DON... Articolo Successivo Ricordo di padre Rai...