Di Goffredo Locatelli Storia, Territorio 8 gennaio 2021 Ore 23,00 di venerdì. Avvio il computer, clicco su Facebook e mi trovo in faccia una ragazza in short che mi sorride. Oibò, e chi è? Si presenta come Cil Ruettz, e aggiunge al nome due cuoricini. Leggo il suo messaggio: “Ciao tesoro. Ti piace il sesso? Questo è il mio video privato dove potrai vedere il cattivo sesso dal vivo”. Ore 8,15 di sabato. È la volta di un’altra bella sconosciuta che si firma Deis Ap e, senza peli sulla lingua, scrive: “Ho grandi seni, capezzoli rosa e una bella apertura vaginale, si prega di vedere ora: navigazione gratuita nel mio sito web”. Questa ninfetta ha allegato una foto che la ritrae mentre emerge dall’acqua e mi fissa con due occhi languidi. Che dire? A primo acchito mi ricorda la nascita di Venere dal mare, il momento in cui la dea della bellezza nasce dalla spuma delle onde al largo di Cipro, come narra Esiodo nella Teogonia (ca.700 a.C.). Alla vista di tanta esuberanza, il signor Giorgio Tasciotti, che lavora presso la Regione Lazio e ha frequentato l’università della Sapienza, si precipita a scrivere: “Ma tutte ste mignotte da dove escono fuori? Io non sono inesperto di Facebook, ma così funziona? Ma questi non sono da considerarsi siti porno? Illuminatemi…”. Invece un vero estimatore, Angelo Antonio Gavetti scrive alla Venere del mare: “Sei una splendida donna da amare e fottere fino a morirci sopra, ciao ‘a bona!”. E lo spagnolo Gabriel Dayha aggiunge: “Que lindo culooo!” Più tardi, da Berlino, atterra sul mio monitor Lena Muller per chiedermi l’amicizia. E anche lei allega le credenziali: tre foto in bikini. Ma che diavolo sta succedendo? Mi metto a indagare e scopro che devo aggiornarmi sui nuovi modi di corteggiarsi, conoscersi, incontrarsi, amarsi. Sul mio monitor arrivano sempre più belle ragazze sconosciute. Non ci vuole molto per capire: sono esche. Esche sex costruite ad arte da organizzazioni che lucrano sull’ingenuità di chi cerca nuove amicizie, l’anima gemella o il sesso online. Usati giorno e notte, i social network giocano ormai un ruolo decisivo nella battaglia del sesso. I giovani si affidano a Facebook per conoscersi, darsi appuntamenti, lanciare messaggi provocanti. Il corteggiamento, che una volta era romantico, ora avviene online. Ci si incontra a tu per tu solo alla fine del percorso, per la semplice fase “carnale”. Anzi spesso il corteggiamento viene del tutto saltato. Nell’epoca del “tutto e subito”, il passaggio dalla chat alla camera da letto è brevissimo. È il sogno di ogni persona poter scegliere comodamente da un catalogo, come per i costumi da bagno, anche il proprio partner. In un mondo rivoluzionato da internet, Cupido uccide ancora ma si è aggiornato. Dismessa la faretra, si è armato di frecce digitali. Un post in bacheca, un link romantico o un semplice poke colpiscono più delle lettere d’amore. È una rivoluzione silenziosa. Che sta cambiando il modo di comunicare e vivere le relazioni tra i due sessi. E tutto avviene grazie a Facebook che, con 800 milioni di utenti, di cui 21 solo in Italia (in media un italiano su tre) è il secondo sito più cliccato al mondo, dopo Google. Una recente indagine ha svelato che sono le donne il vero motore di Fb: la loro presenza supera di quasi 10 punti percentuali quella degli uomini. Le donne sono più sveglie a condividere foto, aggiornare i profili e partecipare ai gruppi. Gli uomini, invece, preferiscono guardare, commentare e mettere “mi piace” alle immagini e ai pezzi di vita altrui. Prima di flirtare, gli utenti hanno anche imparato a presentarsi. La foto-profilo, per esempio, viene studiata apposta per raccogliere l’immediato apprezzamento. Anche la bacheca è ben curata, perché l’utente non appaia sprovvisto di “cose da dire”. E’ il romanticismo da “scaffale di supermercato”, in cui si sceglie il prodotto più adatto ai propri gusti. Un giornale ha svelato come tutto questo influenzi le relazioni sentimentali. Il 43% delle ragazze e il 33% dei ragazzi decide di uscire o non uscire con qualcuno valutando il suo profilo. Il 60% degli utenti controlla il profilo del proprio innamorato almeno una volta al giorno; il 10% delle persone sono state lasciate tramite Facebook; il 73% mantiene gli ex nella lista degli amici. Per chi usa il social network per adescare, c’è un sito che suggerisce migliaia di frasi a effetto. Niente frasi come: “Sei bellissima”, troppo banale. E’ molto più efficace dire “Hai delle labbra bellissime”. Le labbra evocano il bacio. E anche qualcosa in più. Gli apprezzamenti sugli occhi e sull’abbigliamento sono tra i più graditi. “Vesti magnificamente” sembra faccia colpo sulle donne, sempre attente alla moda. Maria Monteleone, autrice di una bella inchiesta sulla materia, ha raccontato che Facebook sta condizionando anche le coppie stabili. Fonti di gelosie, le “amicizie” con vecchie fiamme o persone appariscenti sono la nuova causa di rottura dei rapporti. E cambiano anche i sotterfugi. Molti utenti controllano l’attività online del loro compagno. Questi comportamenti sono la proiezione di quello che, sino ad oggi, è avvenuto nella realtà. Ma due piani – quello virtuale e quello reale – sono di sicuro più pesanti da sopportare rispetto a uno solo. É la conseguenza della sovrapposizione continua tra la nostra persona reale e quella digitale. E’ il predominio dell’identità virtuale su quella reale. Sulla rete ci si conosce, ci si conquista, ci si unisce in modo virtuale, oppure ci si lascia senza mai essersi incontrati. Questo fenomeno, spiegano gli psicologi, è dovuto al bisogno di fuggire dalla realtà e di dare spazio alla propria fantasia: si finge di essere ciò che si è sempre sognato. Queste relazioni – anche tra sposati – fanno sorgere veri rapporti d’amore con una seria dipendenza psicologica: perché si tende a idealizzare il compagno e si instaura una maggiore confidenza per l’assenza del contatto faccia a faccia. “Qui, l’utente della rete finisce, in definitiva, per parlare con la parte più nascosta di sé stesso”, spiega lo psicologo. In America le storie d’amore nate sul web sono già una crescente causa di divorzio. Chi ha una relazione online è persuaso che ciò non significa un vero tradimento, mancando il contatto fisico, pur provando le stesse emozioni di una normale storia. Egli si distacca dalla realtà per stare ore al computer, immaginando di scappare con la presunta anima gemella. IL SESSO SU FB – Dal semplice passatempo alla malattia, il passo è breve. E Facebook, oltre al volto innocente, ne ha un altro: sta rimpiazzando i tradizionali siti hard per adulti. La pornografia è più facile sul libro delle facce: non ci sono filtri, codici di accesso, costi di abbonamento e sensi di colpa. Si può disporre facilmente di immagini e video di generose ragazze in push-up. Si può chattare con il tipo che ha come nome “Maschio Latino” o accettare frasi provocatorie come “I veri cavalli si vedono alla fine della corsa”. Per non parlare delle applicazioni “Sai fare sesso?” oppure “Scopri chi vuole fare sesso oggi con te” con centinaia di migliaia di utenti attivi. La ricerca pornografica, dicono le statistiche, è scesa notevolmente da quando c’è Facebook, che l’ha assorbita. Si condividono le proprie foto provocanti, senza pensare dove finirà l’immagine. Prevale la voglia di essere commentati e contattati in privato, per passare dalla grammatica alla pratica, nel o fuori dal web. I sondaggi rivelano che grazie a Fb é più facile portarsi qualcuno a letto. Le donne hanno abbandonato il sogno del principe azzurro e ammettono di amare la provocazione in chat. Gl i uomini confessano che il web li aiuta nelle conquiste e nelle “relazioni veloci”. Dal commento pubblico alla chat, dalla chat al letto… Però il sesso su Facebook finisce a volte per essere solo virtuale. Le pulsioni immaginarie prendono il posto di quelle autentiche sino a trovare il sesso virtuale più eccitante di quello reale. Il piacere si prova così: il corpo sta seduto passivamente al pc mentre la mente registra immagini e frasi e, su di esse, fantastica. Si crea una distanza abissale tra realtà e virtualità. Che rivela spesso la solitudine dell’individuo. I DISTURBI – Gli studi condotti sul sesso on line mostrano come gli uomini sono più eccitati dalle immagini, mentre le donne dalla fantasia e dalle parole. Si tratta di persone che sfruttano l’anonimato per sperimentare emozioni ed esplorare cose che non farebbero mai nella vita reale. Il problema è che non esistono controlli per l’ingresso ai siti in base all’età. Per stare su Facebook l’età minima è di 13 anni; ma a chi ne ha 11 basta retrodatare la data di nascita per iscriversi, senza che nessuno lo scopra. Da una indagine di Telefono Azzurro ed Eurispes è risultato che il 37,7% dei giovani trascorre da due a quattro ore al giorno su Internet; il 6,7% ha inviato sms o video a sfondo sessuale, il 10,2% ne ha ricevuto almeno uno. Inutile dire quali sono i risvolti negativi sulla crescita di un ragazzino/a circondato/a da provocazioni per adulti. Ma la legge non ha ancora trovato soluzioni preventive efficienti. Ecco, il web è proprio come una grande città invisibile, con i suoi aspetti positivi, ma anche negativi. Con milioni di facce e di frecce che don Cupido, “unto monarca di sospiri e lagne, sire di perdigiorno e malcontenti, temuto principe delle fessurine nelle sottane, re delle braghette, unico imperatore e generale in capo de’ trottanti tutori della morale”, lancia ormai all’impazzata, forse anche lui inebriato dal gioco. Ah povero me!, dice William Shakespeare in Pene d’amor perdute. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Goffredo Locatelli Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente FERRARO GROUP L’AZIE... Articolo Successivo Le origini longobard...