Di Zaira Perri Design, Lifestyle 16 gennaio 2023 SE DOMANDIAMO ALLE PERSONE COSA PENSANO DELLO SMART WORKING NOTEREMO NELLE LORO RISPOSTE RIFLESSIONI E PERPLESSITÀ, PARERI NETTAMENTE DIVERSI TRA LORO. ALCUNI LO COLLEGANO ESCLUSIVAMENTE AL DURO E COMPLESSO PERIODO DEI LOCKDOWN, ALTRI LO IMMAGINO E LO DESIDERANO COME NUOVA PROSPETTIVA PER FUTURE DIMENSIONI LAVORATIVE. Lo smart working ha messo in discussione molto di noi stessi, sono emersi problemi e necessità che appartengono non solo a desideri personali, ma includono dimensioni familiari e realtà aziendali, tutti temi già latenti, questo è certo, temi che si sono affacciati prepotentemente nelle nostre vite in questi ultimi 3 anni portandoci poi velocemente verso nuove abitudini e soluzioni all’interno delle mura domestiche, vedendo inoltre un’incredibile accelerazione di processi informatici e l’introduzione di nuovi strumenti tecnologici. Questa nuova realtà smart è una nuova narrazione situata all’interno dello spazio abitativo, dove la casa diventa protagonista di nuove abitudini, casa come luogo polivalente in cui è possibile svolgere attività diverse tra loro come lavorare, rilassarsi, fare esercizio, educare i bambini, intrattenere gli amici e molto altro ancora. Attività diverse che si possono svolgere all’interno di un unico spazio dove i confini, sono nuovi confini invisibili. Polivalenza, si, polivalenza è la parola chiave del nostro abitare. Se l’abitare è composto da abitudini usi e azioni, tutto sarà riorganizzato, dobbiamo e possiamo immaginare e ri-immaginare tutte le aree che lo compongono, ridefinendo così il luogo abitativo con spazi e stanze che non verranno utilizzate solo ed esclusivamente per l’uso indicato nel loro nome, come per esempio ‘la sala da pranzo’, la sala non svolgerà solo più tale compito ma diverrà anche luogo di lavoro in cui sarà possibile tenere call-conference, riunioni aziendali, o pianificazione aziendali, il tutto semplicemente poggiando il proprio computer sul tavolo. La stessa stanza nel tardo pomeriggio, potrà trasformarsi in spazio per praticare yoga o ginnastica leggera, includendo inoltre la possibilità di seguire un personal trainer o corsi on line. La camera da letto anch’essa potrà diventare un’area studio con l’integrazione di piccole madie o mensole, pareti attrezzate utili per generare postazioni lavoro. Il termine smart working è il termine che identifica appunto il lavoro da remoto, ma ad oggi tale termine cede il passo al hybrid working, che indica appunto un approccio più legato allo spazio di lavoro che alle modalità dello stesso. Queste nuove attività, ci riportano seriamente a riprogettare le nostre abitazioni, intravedendo lo spazio in tutte le nuove possibilità, nuove disposizioni che ottimizzeranno lo spazio dell’abitare con l’integrazione di nuovi arredi ed allestimenti studianti ad hoc, sistemi modulabili, multi funzionali, identità assolutamente organiche ergonomiche e di benessere. Dare valore alla persona con il ripristino di un corretto Work Life Balance, conciliando al meglio vita privata e lavoro, motivazione, ottimizzazione dei tempi, non esiste un modello univoco di smart working è dunque necessario individuare il più adatto a seconda della tipologia ed esigenze. Il benessere è argomento di fondamentale attenzione e si riversa in tutti i luoghi, l’area bagno non ne resta la sola protagonista, ma si amplifica diventando luogo dalle sensazioni SPA che riconducono a trattamenti benessere e di cura del corpo, proprio come avviene nei luoghi e nei centri specializzati, il beauty, trend in continua ascesa ha visto il forte incremento di vendite di prodotti ed oggetti beauty, tutti chiari indicatori di nuovi bisogni e nuovo benessere. Anche la cucina da sempre fulcro centrale della casa, simbolo di famiglia ed unione, inclusione e condivisione, è strutturata da nuovi ampi piani di lavoro, piani multi funzionali in cui è possibile sostare lavorare e bere un caffè, per poi passare velocemente ad un a cena smart, prodotta ed organizzata con nuovi strumenti ed elettrodomestici intelligenti, che per fortuna velocizzano, semplificano e trattano alimenti e ingredienti che genereranno nuove pietanze healt-food, un ‘sano’ alla portata di tutti grazie a nuove cotture… dunque nuove ricette da tramandare! Spazio abitativo e produttivo, la combinazione di due dimensioni che interagiscono tra loro, ad oggi risulta essere un sistema molto soddisfacente in termini di dati, poiché importanti company hanno adottato questo nuovo modello lavorativo ibrido in cui si vede l’ottimizzazione del tempo disponibile e da vita ad una nuova socialità, l’atteggiamento positivo e il vivere una buona qualità delle nostre attività ci mette nella condizione di tenere sempre presente la nostra risorsa più importante: il tempo. Ottimizzare, creare, salvaguardare ed innovare sono le parole d’ordine e si prevede che i prossimi tre, quattro anni, saranno anni molto impegnativi, anni di reset e restart che offriranno opportunità dedicate al cambiamento, e si sa che nei periodi di incertezza economica si va verso l’innovazione, il forte desiderio di cambiamento è prefazione di un nuovo futuro. Cosa succederà in futuro? Sarà il momento migliore per perfezionare i vecchi prodotti, crearne di nuovi ed espandersi a nuovi mercati, nuovi sistemi idee ed innovazioni e un nuovo consumismo, un nuovo consapevole consumismo, un nuovo capitalismo che tratterà la rigenerazione per nuovi imballaggi, tutte nuove responsabilità personali e collettive, dove i brand stessi determineranno nuove produzioni grazie a nuovi investimenti. Vite private e lavorative, dinamiche, produttive e di successo, nuovi equilibri tra vita privata e vita lavorativa. Staremo a vedere!! Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Zaira Perri Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente CIARCIA PROSCIUTTI &... Articolo Successivo Stefania Sammaro, la...