Di Redazione XD Magazine Angolo dei lettori 1 aprile 2020 I giorni passano lenti, le ore si allungano interminabili come una memoria o un rimpianto, a volte penso che la nostra vita ci abbia tanto assuefatti a ritmi serrati dal farci ritrovare spaesati quando lo stress si placa e potremmo trovare un po’ di serenità tra le mura domestiche. Abbiamo vissuti anni pieni di aspettative e di traguardi da raggiungere, e poi ad un tratto ci siamo ritrovati privati di ogni libertà fondamentale, ci siamo ritrovati confinati nelle case che ci siamo costruiti con mille sacrifici e che ora ci sembrano anguste e prive di via d’uscita. Le notizie si rincorrono nei telegiornali e sui social, ovunque si posi la nostra attenzione non si parla d’altro che di quest’ombra che si allunga sul mondo e lo fa tremare, cigola ogni nostra certezza, il futuro si fa incerto, amara la constatazione della nostra fragilità e spaventosa l’evidenza che un mondo globalizzato non è solo un luogo dove condividere idee e progresso ma anche malattia e morte. Gli ospedali sono divenuti un campo di battaglia, il bollettino della sera ci restituisce l’immagine di una tragedia immane, leggiamo una serie di numeri senza soffermarci che dietro quei conteggi ci sono persone, affetti, legami spezzati, un dolore infinito che cerchiamo di nascondere nei tanti “ce la faremo”, senza considerare che migliaia di noi non ce l’hanno fatta, che molti medici e infermieri hanno perso la vita per cercare di salvare e salvaguardare la nostra. Attendono tutti il momento in cui questo incubo svanirà, mi piace pensare che ci risveglieremo in un mondo diverso, che ha compreso il vero senso della vita e che abbia imparato a rispettare il pianeta che ci ospita, un pianeta che sta guarendo mentre l’umanità si ammala, un pianeta che ha lanciato grida di allarme e disperazione tra le foreste che bruciavano ed il clima che si sovvertiva, affogato nella plastica e nei fumi di una civiltà che ha confuso il progredire con il dominare ed il distruggere, un pianeta che è stato costretto a confinarci in un angolo per poter tornare a respirare. Fuori dalla finestra la primavera dipinge gli alberi di speranza, un silenzio surreale lascia trapelare il sussurro di tutte le creature, un’aria nitida accarezza i prati, nella luce ritrovata della natura credo sia nascosta la strada che dovrà intraprendere l’umanità se non vorrà proseguire il precipizio verso un inevitabile inverno. Mi piace pensare che questa pandemia non voglia annientarci, che sia arrivato un tempo in cui dovevamo fermarci per prendere coscienza del fatto che il nostro modo di vivere non può costare la malattia del nostro pianeta, che abbiamo confuso la serenità con il benessere, perdendo di vista l’essenziale per rifugiarci in un’esistenza fatta di pochezza e di apparenza, che abbiamo sacrificato ciò che conta davvero per circondarci di un’inutile miseria fatta di oggetti e di esperienze vane. Mi piace pensare che dal dolore e dalla paura possa rinascere un’umanità, degna di questo nome, che abbandoni le differenze e le discriminazioni e scelga un futuro condiviso all’insegna della pace e dell’uguaglianza, che questa notte inattesa e lugubre ci abbia finalmente insegnato ad essere umani. Massimo Lo Pilato Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Redazione XD Magazine Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente La lettera di Giulia... Articolo Successivo #iobevoirpino...