Di Veronica di Furia Ad un'ora da qui, Lifestyle 21 agosto 2020 C’è un luogo, poco distante da Napoli, in cui tempo e spazio sembrano essersi fermati. Un posto perfetto per concedersi una romantica passeggiata, lontani dalla frenesia quotidiana, ancor meglio se al tramonto. È proprio in questa parte della giornata, infatti, che la Casina Vanvitelliana sprigiona tutta la sua irresistibile bellezza. Sospesa sulle acque del lago Fusaro, a Bacoli, la dimora storica è una suggestiva costruzione all’interno dell’omonimo parco, un tempo riserva di caccia e pesca dei Borbone. Fu progettata nel 1752 da Luigi Vanvitelli, storico architetto della Reggia di Caserta, per volere di Carlo III di Spagna. I lavori, tuttavia, si conclusero solo nel 1782 sotto la supervisione del figlio di Luigi, Carlo Vanvitelli, che la consegnò a Ferdinando IV di Borbone. In un primo momento, la struttura fu il Casino Regale di caccia e pesca della famiglia reale. Successivamente, vista la possibilità di godere di bagni salutari, divenne la residenza ideale, soprattutto durante la stagione estiva, in cui accogliere ospiti importanti e organizzare cene e feste di gala. Wolfgang Amadeus Mozart, Gioacchino Rossini, lo Zar di Russia, Francesco II d’Asburgo-Lorena: sono solo alcuni dei personaggi illustri che hanno soggiornato qui. Negli anni più recenti, la Casina non è passata inosservata neppure al mondo del cinema. Qui sono state girate alcune scene di “Ferdinando e Carolina” di Lina Wertmüller, di “Luca il contrabbandiere” di Lucio Fulci e de “L’imbroglio nel lenzuolo” con Maria Grazia Cucinotta. Dal punto di vista architettonico, la Casina è ritenuta una fra le più sofisticate opere settecentesche. È collegata alla sponda del lago da un lungo pontile di legno. Gli esterni sono costituiti da un’articolata pianta composta da tre ottagoni intersecati l’uno alla sommità dell’altro. Grandi archi si alternano ad ampie vetrate coprendo l’intero perimetro e creando un interessante gioco di vuoti e pieni dal quale far entrare la luce. Gli interni conservano tutto il fascino settecentesco, nonostante abbiano perso molti degli sfarzi di un tempo. Di grande impatto, è il salone di gala dove si tenevano i ricevimenti reali. Degli arredamenti originari restano il camino di marmo in stile barocco, i mobili di pregio di legno intarsiato, l’imponente tavolo circolare e il lampadario di cristallo e oro. Si dà per certo che tutti gli interni della Casina fossero impreziositi dai dipinti del Ciclo delle stagioni di Philipp Hackert di cui oggi restano i quattro bozzetti. Ogni stagione era ambientata in una località diversa: la Primavera con il pascolo nella valle del Volturno; l’Estate con la mietitura a S. Leucio di Caserta; l’Autunno con la vendemmia a Sorrento; l’Inverno con un campo di caccia a Persano. La terrazza al piano superiore, infine, consente una vista mozzafiato sul lago e sui panorami circostanti. Oggi, la Casina Vanvitelliana è un sito museale nonché location per eventi, matrimoni e servizi fotografici che vive grazie all’opera di volontari che dal 1978 si impegnano per tenere aperta la struttura e il parco che la circonda. COME ARRIVARE IN AUTO Tangenziale di Napoli A56, uscita Pozzuoli. Seguire le indicazioni prima per Bacoli e poi per Baia-Fusaro. TRASPORTI PUBBLICI Linea 2 della metropolitana di Napoli, direzione Pozzuoli, fermata Montesanto. Raggiungere (100mt. circa) la stazione della Ferrovia Cumana. Linea Napoli-Torregaveta. Fermata Fusaro. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Veronica di Furia Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente E’ vero che l’... Articolo Successivo SHOWROOM CIARCIA: UN...