Di Loredana Zarrella Cultura, Libri 11 giugno 2021 ALFONSO CUOPPOLO, DOCENTE DI MATERIE LETTERARIE E PRESIDE IN DIVERSI ISTITUTI DI ISTRUZIONE SECONDARIA DI SECONDO GRADO, NONCHÉ AUTORE DI DIVERSI ARTICOLI E PUBBLICAZIONI SUL PATRIMONIO STORICO, SULLE BELLEZZE ARTISTICHE E ARCHITETTONICHE DELLA PROVINCIA. Cinque volumi da leggere tutto d’un fiato, da consultare, o da sfogliare, semplicemente, fissando lo sguardo sulle tante fotografie scelte a corredo dei testi e quali emblema di bellezza e meraviglia, unicità e laboriosità. Sono i testi frutto di un approfondito lavoro di ricerca sull’Irpinia condotto da Alfonso Cuoppolo, già docente di materie letterarie e preside in diversi Istituti di Istruzione Secondaria di Secondo Grado, nonché autore di diversi articoli e pubblicazioni sul patrimonio storico, sulle bellezze artistiche e architettoniche della provincia, tra cui “Il Gigante della Collina. Storie, dolori e musiche nell’eco delle sue antiche mura” (Delta 3 Edizioni Grottaminarda, 2013) dedicato al castello di Gesualdo, sua città natia. “Irpinia mia meravigliosa” è il titolo di questo nuovo e corposo lavoro – edito sempre da Delta 3 -, raccolto in cinque volumi, ognuno focalizzato su un aspetto caratteristico della verde Irpinia. Il primo volume è un tuffo, appassionato, nelle risorse paesaggistiche, naturalistiche ed enogastronomiche; il secondo si sofferma sul patrimonio archeologico, sui reperti di epoca preistorica, sannitica e romana; il terzo volume è dedicato ai castelli, alle torri, ai borghi e alle dimore di prestigio; il quarto alle preziose risorse immateriali, dalle feste del grano, con gli spettacolari carri e obelischi ai riti e alla tradizione della Settimana Santa, passando per le particolarissime rappresentazioni popolari e religiose dei diversi periodi dell’anno; il quinto e ultimo libro è un’approfondita ricerca sulle testimonianze di fede e di devozione popolare con una particolare attenzione alle forme di culto, alle reliquie e ai santuari d’Irpinia. “Sono profondamente innamorato dell’Irpinia, piena di meraviglia e bellezza! – spiega il Preside Cuoppolo. – Questo lavoro nasce da questa passione. È un omaggio alla mia terra, ricca di testimonianze archeologiche, di panorami mozzafiato, di castelli, di sacre rappresentazioni, di risorse enogastronomiche, di eremi meravigliosi e madre di personaggi e di famiglie che si sono distinte nel mondo, dando prova di laboriosità e diligenza!” continua il Preside, con enfasi e in modo accorato. Sono parole dettate direttamente dal cuore le sue – si percepisce chiaramente -, dichiarazioni di amore ed esortazioni al tempo stesso. L’appello è rivolto a tutti i cittadini di questa terra: “Ho scritto per incitare ad amare l’Irpinia, ad avere maggiore consapevolezza delle sue risorse, delle sue bellezze e potenzialità. Tutti noi irpini dobbiamo convincerci che questa nostra terra non è inferiore alle altre; dobbiamo attivare la pedagogia del positivo, ossia togliere dalla nostra mentalità quella rassegnazione e quella forma di immobilismo dovute alla convinzione del tutto errata di essere nati in un luogo di stenti e di miserie senza risorse e senza cultura. Non è vero! Lo dimostro, in questo lavoro, che la nostra terra è meravigliosa. Solo se siamo forti di questa convinzione l’Irpinia può risorgere!” E aggiunge, parlando di una necessaria rivoluzione culturale: “«Dobbiamo imparare a valorizzare realmente le risorse che abbiamo e riuscire a intercettare l’energia e i fondi che vengono dall’Europa. Tuttavia, qualsiasi intervento verrà fatto la rinascita completa non potrà mai esserci se non ci sarà la partecipazione di tutti». L’inno alla bellezza racchiuso nei cinque volumi si configura, così, come una mappa da seguire alla scoperta di luoghi sconosciuti, il più delle volte, ai suoi stessi abitanti. Una bussola da cui farsi guidare alla ricerca di eremi incastonati tra le rocce, di castelli e antiche dimore ricche di suggestioni, di culti ammantati di leggende, come quelli della “Madonna Nera” e della “Madonna delle Neve”, di sentitissime manifestazioni religiose, di inestimabili risorse, tra cui statue, reliquie, dipinti ma anche parchi naturali, oasi e boschi, senza dimenticare le tantissime fontane, vive testimonianze della presenza di acqua in abbondanza. Accanto alla descrizione dei castelli e dei palazzi storici, l’autore si sofferma anche sui manufatti contemporanei di maggior rilevanza, come i monumenti all’Emigrazione installati in molti paesi, a Calitri, ad Andretta, a San Mango sul Calore, a Chiusano San Domenico, a Serino, a Montella e a San Nicola Baronia. Monumenti di rara sensibilità e compostezza che ricordano una pagina di storia che ha generato significativi cambiamenti sociali, culturali, economici e politici. Passaggi appassionati connotato la descrizione della sua Gesualdo e del castello, in particolare, dove il Principe madrigalista Carlo Gesualdo compose la sua musica immortale e che la storia ricorda come cenacolo di artisti e letterati, oltre che come fastosa dimora in epoca tardo-rinascimentale. Passato e presente si fondono in una maestosa fotografia, in un mosaico di scatti realizzati da un fotografo attento e scrupoloso, uno scrittore-viaggiatore che cattura l’incanto e la bellezza ma che, allo stesso tempo, lascia trasparire l’amarezza per un turismo che non è mai decollato nonostante le mille potenzialità. Sotto traccia c’è anche un invito alla nuove generazioni: “Mi rivolto soprattutto ai giovani: giratevi intorno, aguzzate la vista, vedete in che terra meravigliosa siamo! – aggiunge il Preside Cuoppolo -. È per questo che ho usato un linguaggio molto semplice, esplicativo.” “Quanti ragazzi che ho educato sono andati via dall’Irpinia! Troppi!” ricorda l’autore con alle spalle 43 anni nel mondo della scuola, di cui 21 di insegnamento e 22 da preside in più città della Penisola. Tanti gli incarichi in provincia di Avellino. Ogni cittadina, ogni luogo si è impresso nella sua mente e nel suo cuore come una magnifica presenza. In “Irpinia mia meravigliosa” c’è anche questo: l’omaggio alla terra in cui l’autore ha svolto per molti anni l’attività professionale. Evidente il messaggio: educare alla bellezza è l’unico modo per veder risorgere questi luoghi e per cercare l’energia necessaria a una vera rivoluzione culturale. La speranza dello scrittore – e anche della redazione di Xd Magazine – è che l’amore per l’Irpinia possa propagarsi e diventare, quanto prima, coscienza comune! 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