Di Elisa Giammarino Storia, Territorio 12 maggio 2021 Figli della lupa irpina Si è irpini anche quando si è a Timbuktu. Non c’è terra che regga il confronto, quando si ama la propria. Le radici rimangono ben salde alle origini, si rafforzano e si allungano con il tempo, mentre si cammina nel mondo in cerca di un lavoro, di una nuova identità, di un riscatto, di una propria dimensione. Ed è in nome di quell’amore per la propria terra e di una nostalgia canaglia che un gruppo di amici decide di creare un’associazione apolitica e apartitica, che comprendesse tutti gli Irpini residenti a Roma e nell’interland. Nasce così “Irpini della Capitale”, quei figli della lupa irpina che, sparsi nel Lazio, continuano a mantenere vivo il legame con la Terra madre. Da un gruppo Facebook creato nel 2014 da Vincenzo Castaldo, oggi Responsabile dell’Area Welfare nella Divisione Mercato Business e Pubblica Amministrazione di Poste Italiane, si arriva all’associazione nel dicembre del 2019. Alla base c’è l’idea di formare un network tra tutti gli irpini, in una reciproca connessione tra la madre Irpinia e gli Irpini che vivono e lavorano a Roma. Con una cena di lancio organizzata prima di Natale da Vincenzo Castaldo e da un gruppo di amici, tutti rigorosamente irpini, si crea l’occasione per condividere la progettazione nel primo anno di vita dell’associazione. Insieme a un centinaio di persone tra irpini della Capitale e ospiti appositamente “venuti da giù”, come imprenditori e sindaci, si discute di obiettivi e di idee a cui dare vita. Solo unendo le forze e costruendo un sistema di relazioni che valicasse i confini fisici dell’amata Irpinia, si poteva – e si può – mantenere il contatto con il territorio, restituendolo in diverse forme e modalità. A gennaio 2020 è nata ufficialmente “Irpini della Capitale”, di cui Castaldo è Presidente e Socio fondatore. Muovendo i primi passi in un momento storico che si sarebbe rivelato a breve difficile, l’associazione ha dovuto fare i conti con il Covid-19: niente eventi fisici, niente incontri, niente momenti di socializzazione. La sua attività ha dovuto ridimensionarsi e cambiare forma, ma non si è fermata. Occorreva, dunque, ridisegnare i piani, bisognava reinventarsi. E, così, nel rispetto delle proprie finalità, “Irpini della Capitale” ha aperto una Web TV, che creasse connessioni con il territorio e facesse parlare il territorio, con il racconto dei suoi protagonisti e delle sue realtà durante la pandemia. Sono stati intervistati autori irpini, sono stati presentati libri e si è discusso di territorio sotto ogni aspetto, con i suoi giovani, con i suoi sindaci, con le sue associazioni, a partire dalle attività messe in campo per fronteggiare l’emergenza. E non solo. Tutto questo perché la volontà di mantenere vive le radici e le origini è l’anima dell’associazione. “Vogliamo essere ambasciatori dell’Irpinia, non solo a Roma, ma ovunque – spiega il Presidente Vincenzo Castaldo-. Ognuno di noi è un pezzo di comunità irpina nella Capitale e ognuno di noi è rappresentante di quella comunità a Roma”. In quel fil rouge che unisce la Città Eterna con l’Irpinia ci sono le tante iniziative che ne promuovono la cultura e le tradizioni. Ci sono gli eventi culturali e quelli sociali, che hanno l’obiettivo di realizzare un intervento a doppio senso, portando il nostro territorio a Roma e, viceversa, portando conoscenza e competenze qui, in Irpinia, per sviluppare il territorio e le sue imprese. C’è il turismo. Romanticamente legati alla Madre terra, gli Irpini della Capitale sono espressione di una volontà concreta di rilancio del territorio, per chi, in primis, è rimasto, affinchè si avviino progettualità che facciano conoscere l’Irpinia tutta in termini anche di business ed economia. C’è l’impegno a creare le condizioni per sostenere il territorio, c’è il desiderio di allargare la partecipazione, purchè sia sempre attiva, per una crescita dell’associazione, delle persone e dei territori, senza confini. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Elisa Giammarino Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente Roberta De Falco, Im... Articolo Successivo CINZIA CAPONE “Difen...