Di Barbara Ciarcia Persone, Territorio interviste, persone, territorio, vocazione territoriale, xd magazine 13 settembre 2018 Artigiani e piccoli imprenditori sono la spina dorsale dell’economia nazionale. Antonio Cipriano, sturnese verace, presidente provinciale di “Casartigiani” e vice presidente nazionale della stessa associazione di categoria, lo sostiene da sempre. Per questo gira l’Italia in lungo e in largo per difendere il segmento vitale della classe lavoratrice. Un segmento per niente privilegiato o protetto, ma sempre più a rischio, eppure quella dell’artigianato è una specie vitale per il tessuto economico del Paese ma anche in via d’estinzione se non si corre ai ripari. Gli artigiani sono il sale che dà sapore alla società. Cipriano ne è convinto al punto da farne una ragione di vita. Sono loro il nerbo di un Paese che dopo l’agricoltura ha avuto nell’artigianato appunto una delle principali fonti di reddito. Non si può lasciar morire una categoria per perseguire interessi diversi da quelli di una comunità che per decenni ha fatto da traino. Settore strategico del made in Italy, settore vitale per migliaia di famiglie che vivono con il lavoro delle loro mani. In qualità di Presidente per la provincia di Avellino di Casartigiani, e vice presidente nazionale, Antonio Cipriano guarda, nonostante tutto, con fiducia e speranza al nuovo corso appena inaugurato, al nuovo esecutivo presieduto dal prof Giuseppe Conte. Cipriano, lei è un uomo di grande esperienza e dallo spirito pratico. C’è una ricetta per uscire dalle secche di una crisi che appare senza sbocchi? “Mai come in questa particolare congiuntura mondiale l’Italia- sostiene il presidente di Casartigiani per l’Irpinia- ha bisogno di una iniezione di ottimismo e ritrovato slancio produttivo altrimenti si rischia lo schianto. Ricette miracolose, ahimè, non ne ho. Basta solo molta determinazione e buon senso. Governare, si sa, è sempre scontentare. Sono certo però, e mi auguro che me ne darà prova da qui alle prossime settimane, che il lavoro del nuovo esecutivo sarà rivolto a tutelare le fasce sociali più deboli, i comparti produttivi vitali eppure penalizzati in questi ultimi anni. Insomma, occorre maggiore attenzione verso una categoria che merita rispetto e dignità. E così il Sud, culla di civiltà e terra di straordinarie eccellenze e risorse a volte inespresse. Da uomo del profondo Sud, sono certo che il neo premier Conte non tralascerà dalla sua agenda di governo l’impegno in favore di quelle Regioni del Paese che stanno subendo i contraccolpi peggiori della crisi. E la conseguenza letale è proprio lo spopolamento, la desertificazione, che coincide con la perdita di manodopera ma anche, e soprattutto, di cervelli perché la meglio gioventù va via dal Sud”. Il Governo ha pure bisogno del supporto delle associazioni di categoria come quella che lei rappresenta? “Senza dubbio- esclama Antonio Cipriano dopo aver chiuso l’ennesima telefonata che intervalla l’intervista-. Confido allora in una sinergia proficua tra il Governo giallo-verde e gli enti territoriali, le associazioni di categoria, il mondo del volontariato che sono in fondo i pilastri dell’attuale società italiana. Solo camminando insieme si può fare molta strada. Altrimenti si rischia l’isolamento, l’emarginazione, la morte sociale. Sono altresì sicuro che il Presidente Conte sarà pronto all’ascolto, al dialogo, alla collaborazione con chi vive a stretto contatto con il territorio e i bisogni delle comunità, degli artigiani, dei piccoli imprenditori, di chi porta avanti con orgoglio e spirito di sacrificio l’economia nazionale. Diversamente non si va da nessuna parte”. E’ necessaria una politica mirata a difendere le produzioni locali, oltre all’artigianato che è la sintesi perfetta della creatività italiana? “Certamente- conclude Cipriano con una nota di sano patriottismo-. Il ruolo della politica è quanto mai fondamentale se si vuole difendere il made in Italy, e di conseguenza le numerose e tipiche produzioni locali. L’ investitura del premier Conte è stata accolta da me con slancio e grande favore perché conosco la sua estrazione e l’attaccamento leale che ha verso i valori veri della società e dell’umanità e so che può dare un grosso contributo alla causa. Sono quanto mai certo che non disattenderà le aspettative di chi oggi, come me, guarda con ritrovato ottimismo al nuovo corso della politica nazionale. E al di là delle opinioni di parte sono certo che a lui sta davvero a cuore il nostro tricolore e la difesa dei nostri prodotti. E che il vessillo nazionale sventoli sempre alto nel mondo”. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Barbara Ciarcia Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente Paolo Marotta: una v... Articolo Successivo Filippo Liverini, pr...