Di Pasqualino Molinario Benessere, Medicina benessere, medicina 9 dicembre 2016 L’influenza è una malattia infettiva respiratoria acuta causata dal virus dell’influenza, un virus a RNA della famiglia degli Orthomyxoviridae. I sintomi possono essere da lievi a severi; i più comuni sono febbre, faringodinia (mal di gola), rinorrea (naso che cola), mialgie e artralgie (dolori ai muscoli e alle articolazioni), cefalea, tosse e malessere generale. Tipicamente i sintomi iniziano due giorni dopo l’esposizione al virus (periodo di incubazione) e generalmente durano meno di una settimana.La tosse può durare anche più di due settimane. Nei bambini ci può essere nausea e vomito, che in realtà non sono comuni nell’adulto. La nausea e il vomito sono presenti più comunemente in infezioni gastroenteriche non correlate al virus dell’influenza, che a volte, in maniera inappropriata, sono chiamate “influenza intestinale”. La malattia può colpire anche le vie respiratorie basse. Le complicanze dell’influenza includono la polmonite virale, la polmonite batterica secondaria, l’infezione dei seni paranasali, il peggioramento di problemi di salute preesistenti, come l’asma e lo scompenso cardiaco. Tre tipi di virus dell’influenza infettano l’uomo: sono chiamati Tipo A, Tipo B e Tipo C. Di solito il virus è trasmesso per via aerea con la tosse o gli starnuti: ciò si ritiene che accada per lo più a distanza relativamente ravvicinata; l’influenza può essere spesso trasmessa toccando superfici contaminate dal virus e poi portandosi le mani alla bocca e agli occhi. Il periodo di contagiosità inizia un giorno prima della comparsa dei sintomi e termina circa una settimana dopo la loro scomparsa; bambini e persone immunodepresse possono essere contagiose per un periodo più lungo. L’infezione può essere confermata cercando il virus nelle secrezioni della gola, del naso, delle vie aeree più basse (espettorato) e nella saliva. Il test più accurato è la ricerca dell’RNA virale con PCR (polymerase chain reaction).L’influenza si diffonde nel mondo in epidemie annuali, provocando da tre a cinque milioni di casi gravi e da 250.000 a 500.000 morti. Nel sud e nel nord del mondo l’epidemia si presenta soprattutto in inverno mentre nelle aree intorno all’equatore le epidemie si diffondono in qualsiasi parte dell’anno. La mortalità è maggiore tra i più giovani, gli anziani e le persone con altri problemi di salute. Le grandi epidemie, conosciute come pandemie sono meno frequenti. Nel XX secolo si sono verificate tre grandi pandemie di influenza: l’influenza spagnola nel 1918, l’influenza asiatica nel 1958 e l’influenza Hong Kong nel 1968; ciascuna ha causato oltre un milione di morti. L’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato l’epidemia di un nuovo tipo di influenza A/H1N1 come una pandemia nel giugno 2009.Cosa bisogna fare per curare o meglio ancora per prevenire l’influenza? La vaccinazione antinfluenzale annuale rappresenta la migliore strategia per la prevenzione delle complicanze delle infezioni da virus influenzali .Le finalità della vaccinazione antinfluenzale sono duplici: la protezione individuale , cioè attraverso la vaccinazione si ottiene una risposta immunitaria che protegge il soggetto dalla malattia. Ciò è particolarmente importante per i soggetti per i quali le complicanze dell’influenza sarebbero particolarmente gravi (ad esempio, soggetti ultrasessantacinquenni e soggetti affetti da particolari malattie). La protezione della collettività: la vaccinazione riducendo il numero dei malati e lo shedding virale da parte dei soggetti infetti riduce la diffusione del virus agli altri componenti della collettività e limita la circolazione interumana dei virus. La prevenzione dell’influenza tramite vaccinazione deve essere oggetto, pertanto, di massima considerazione da parte delle Autorità di sanità pubblica. L’Organizzazione mondiale della sanità indica quale obiettivo primario della vaccinazione antinfluenzale la prevenzione delle forme gravi e complicate di influenza e la riduzione della mortalità prematura in gruppi ad aumentato rischio di malattia grave: una strategia vaccinale basata su questi presupposti presenta un favorevole rapporto costo-beneficio e costo-efficacia. Gli obiettivi della campagna vaccinale contro l’influenza sono: la riduzione del rischio individuale di malattia, ospedalizzazione e morte e la riduzione dei costi sociali connessi con morbosità e mortalità. Sebbene la vaccinazione antinfluenzale annuale rappresenti la migliore strategia per la prevenzione delle complicanze delle infezioni da virus influenzali, gli antivirali possono essere considerati come ulteriore presidio per la chemioprofilassi e il trattamento dell’influenza . Una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie può giocare un ruolo importante nel limitare la diffusione dell’influenza. La Circolare Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2016-2017, elaborata dalla Direzione Generale della Prevenzione sanitaria, contiene informazioni sulla sorveglianza epidemiologica e virologica durante la stagione 2015-2016 e fornisce raccomandazioni per la prevenzione dell’influenza attraverso la vaccinazione e le misure di igiene e protezione individuale. Si raccomanda l’avvio tempestivo della vaccinazione antinfluenzale a tutti i soggetti di età pari o superiore ai 65 anni, ai pazienti a rischio, il cui elenco è contenuto nella circolare, e agli operatori sanitari che hanno contatto diretto con i pazienti a più alto rischio di acquisizione/trasmissione dell’infezione.Si ricorda l’importanza della vaccinazione antinfluenzale nelle donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, la vaccinazione è loro offerta gratuitamente e l’OMS nel suo position paper più recente sull’influenza ritiene le gravide come il più importante dei gruppi a rischio per loro stesse e per il feto. Quindi prima dell’inizio della stagione invernale occorre informarsi presso il proprio Medico di assistenza primaria o presso il distretto sanitario di riferimento se è opportuno vaccinarsi ed in caso di malattia osservare le dovute prescrizioni di riposo , evitare luoghi pubblici ed assumere eventuali terapie prescritte dal medico. 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