Di Pamela Cappelluzzo - Avvocato, Grafologa e Perito Giudiziario Cultura 18 aprile 2023 Cosa c’entra la Grafologia con il “Criminal Profiling”? La risposta è molto semplice, la Grafologia svolge un ruolo di non poco conto sulla scena del crimine. Infatti, sempre più frequenti sono i casi in cui si richiede, il contributo del consulente grafologo nella ricostruzione del “criminal profiling”. Il criminal profiling è un’attività svolta da personale specializzato ed è finalizzata ad elaborare un possibile profilo psico-comportamentale del soggetto che ha compiuto un crimine. Il professionista che si occupa di individuare i presunti autori del reato è il “criminal profiler”. Egli, si reca sulla scena del crimine, e raccoglie tutte le informazioni disponibili, e dopo aver analizzato tutti gli elementi, elabora un minuzioso profilo del presunto autore. Il profilo include l’età, il sesso, lo stile di vita, il grado di istruzione, la personalità e ogni altro elemento utile che sia in grado di individuare l’autore del reato. Definire la personalità di chi ha commesso un crimine si rileva di notevole importanza per gli inquirenti, in quanto ciò consente di restringere il campo dell’indagine. Solitamente viene utilizzato nei crimini violenti come l’omicidio, gli stupri seriali, omicidi a sfondo sessuale, molestie su minori, rapimenti, incendi dolosi, terrorismo etc… In pratica, lo scopo del criminal profiling non è descrivere l’aspetto fisico dell’autore del reato ma aiutare le forze dell’ordine all’identificazione del responsabile mediante le preziose informazioni fornite, sulle caratteristiche dell’individuo, sull’ambiente nel quale vive e nel quale delinque. La scienza che studia i comportamenti criminali, gli autori del reato, le loro vittime, la modalità di esecuzione del crimine, la condotta socialmente deviante, la prevenzione del crimine e i metodi per il reinserimento sociale dei rei è la Criminologia. Scienza nota e che spesso viene confusa con la Criminalistica, ma quest’ultima, ha un ruolo ben diverso dalla Criminologia. La Criminalistica si avvale di metodi scientifici e tenta di ricostruire i mezzi e le dinamiche messe in atto sulla scena del crimine. Essa si occupa delle tracce fisiche lasciate nei posti in cui è avvenuto un evento delittuoso e si avvale di esperti con competenze acquisite in campo fisico, chimico, informatico, balistico etc… Infatti è la stessa Criminologia che si avvale del contributo di altre scienze tra cui la criminalistica e l’investigazione. Anche la Grafologia trova ampia applicazione in Criminologia e dà un valido apporto nell’ambito del criminal profiling. Questa scienza affascinante e assai complessa, consente di trarre le caratteristiche della personalità di un individuo dal modo in cui scrive, tecnica articolata che trova le proprie radici in conoscenze fisiologiche e psicologiche. In Criminologia, le caratteristiche personali del soggetto sono di grande aiuto quando si vuole tracciare un profilo psicologico del criminale. Ed è mediante lo studio dei tratti grafici, come la forma, la continuità, l’inclinazione, la pressione e i tratti extra grafici che si è in grado di rilevare la presenza della pericolosità sociale e/o la predisposizione o meno all’aggressività, etc. Ma è importante sottolineare e ribadire che la sola Grafologia, non è in grado di delineare con certezza il profilo del criminale, ma può rappresentare un valido contributo all’attività investigativa. Spesso il grafologo viene chiamato nei casi di suicidio, quando è lo stesso suicida che lascia una lettera scritta a parenti o familiari. Ebbene, il grafologo è in grado di intuire quei tratti grafici che, se presenti nella scrittura in maniera intensa e frequente, rappresentano indici grafologici che rendono l’individuo propenso all’aggressività, alla vulnerabilità e alla spietatezza. A titolo esemplificativo, parliamo dei segni dell’aggressività. L’aggressività fornisce al grafologo informazioni utili sul temperamento del soggetto e soprattutto fornisce informazioni sulla capacità dello stesso di controllare ed incanalare la sua aggressività, in attività costruttive o distruttive. Essa è visibile nei gesti finali della parola con tratti rafforzati, marcati e prolungati a destra. Se la grafia presenta tratti depressivi o introversi l’aggressività non si rivolge verso l’esterno ma verso sé stesso. Oltretutto la presenza dell’aggressività nella scrittura non vuol dire che sia una persona pericolosa e né tanto meno si è dinanzi ad un presunto killer. Pertanto si ribadisce nuovamente che in grafologia non si può prendere in considerazione la presenza di un singolo gesto, ma occorre soffermarsi sulla scrittura nella sua interezza. Non può un singolo tratto grafico compromettere l’intero scritto, ma occorrono più tratti ripetuti frequentemente a confermare una tesi o un eventuale patologia. Inoltre, nel caso di un gruppo terroristico, lo studio dei tratti grafici permette di comprendere il ruolo assunto dal sospettato, se riveste la funzione di leader o meno. Essa analizza il lato oscuro, la parte non visibile della persona. Se il criminale è a sua volta vittima di frustrazione, maltrattamenti, abusi o altro. In conclusione, nella scrittura non troveremo mai i segni del crimine, ma questa disciplina è un potente strumento di conoscenza della personalità del criminale. 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