Di Barbara Ciarcia Cultura, Libri 21 giugno 2021 “IL GATTINO HA PERSO UN DENTE”, OPERA PRIMA DELL’AUTORE DI ARIANO Le filastrocche sono un patrimonio educativo antico. Maestro del genere è stato Gianni Rodari. Angelo Giarnese, arianese verace e papà di Luca Maria, si è ispirato in parte al massimo autore italiano per la sua prima raccolta dedicata al figlioletto Luca Maria, e in parte al mestiere, da sempre insidioso, di genitore. Protagonisti de ‘Il gattino ha perso un dente’, edito da Delta 3, con prefazione di Chiara Taormina e illustrazioni di Giovanni Roselli, sono una serie di simpatici animali ritratti nelle loro caratteristiche o in situazioni quotidiane come quelle dei bambini. L’obiettivo dell’autore alla sua prima opera è divertire innanzitutto i piccoli lettori, destinatari e fruitori di un lavoro che ha un alto contenuto educativo e pedagogico come ha sottolineato la scrittrice Chiara Taormina; un contenuto da tramandare e valorizzare. Insomma, un patrimonio cartaceo da non disperdere. Così, come a partire dal 1700, si iniziò a raccogliere le filastrocche in vere e proprie antologie. Prima invece venivano solo trasmesse oralmente di padre, anzi di madre in figlio, e di generazione in generazione. In realtà le filastrocche sono la somma espressione del rapporto madre-figlio, per altri sono legate ad antiche formule magiche per esorcizzare paure ataviche. Tutti alla fine, al di là dell’origine, sono concordi nel riconoscere il valore educativo, formativo di un racconto breve e fantastico, strumento di grande valore per far comprendere ai piccini il mondo adulto, il mondo che li aspetta. È dunque una sorta di ponte tra l’infanzia e la maturità: una chiave di lettura e di interpretazione della realtà impareggiabile, impagabile. Uno strumento poi per imparare, per arricchire il linguaggio, per creare quell’atmosfera unica che solo le filastrocche sono capaci di fare. Le composizioni di Angelo Giarnese, ne ‘Il gattino ha perso un dente’, rientrano nel canone classico del genere e hanno per protagonisti quegli animali antropomorfi (che assumono cioè forme umane) per andare alla scoperta dei mestieri, della realtà, della quotidianità. In alcuni casi si indentificano coi bambini per aiutarli a superare le prime piccole grandi paure della vita, della loro età. Dall’aquilotto col cerotto al criceto giornalista, dal galletto grande cuoco al topino Romoletto, il caleidoscopio fantastico di Angelo Giarnese merita solo di essere letto. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Barbara Ciarcia Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente L’ARMINUTA. Il... Articolo Successivo AGENDA NAZIONI UNITE...