Di Roberta Brogna Benessere, Sport benessere, sport, vocazione territoriale, xd magazine 15 febbraio 2018 I suoi occhi trasmettono vitalità e il suo sorriso crea immediatamente empatia. Classe 1982, campionessa italiana di spada femminile, e mamma. Lei è Francesca Boscarelli, pluridecorata spadista di Benevento, atleta azzurra del corpo militare dell’Esercito italiano. Eppure Francesca è rimasta sempre la stessa, la ragazza della porta accanto. Più chiacchiera e più ti sembra di conoscerla da sempre. Un carattere forte che la scherma ha aiutato a plasmare, e una passione, nata per gioco, che le ha completamente rivoluzionato la vita. “Cosa rappresenta per me la scherma? Bella domanda! (ride, n.d.r.) per me la scherma è tutto, rappresenta ogni aspetto del mio carattere e della mia vita, dentro e fuori. Rappresenta quella che sono oggi, il mio modo di vivere”. La scherma sposa una filosofia dunque, da mettere in pratica non solo in pedana, ma nella vita quotidiana. “Da lei ho imparato tanto, perché facendo scherma ti scopri, impari a conoscere te stesso, le tue paure, la tua forza – spiega la spadista – ti relazioni a un avversario. Mi ha dato inoltre la possibilità di girare il mondo, di conoscere tanti posti e tanta gente, poi mi ha dato un lavoro, una mia autonomia, e soprattutto mi ha dato la possibilità di interpretare la vita in maniera diversa”. “La scherma modifica il tuo sguardo sul mondo, impari uno stile di vita. Vivi una vita alternativa parallela rispetto ai tuoi amici e coetanei, ti rendi conto di non appartenere alla normalità, e grazie alla scherma impari anche a sognare”. Controllo di sé, amicizia, coraggio. Uno sport individuale che costringe al confronto, a gestire le emozioni e la tensione, e con l’esperienza dona una consapevolezza diversa, una certa maturità. “Credo di aver dato tanto alla scherma ma al tempo stesso di aver ricevuto tantissimo -sottolinea con un pizzico di emozione – non si vince soltanto con il fisico, si vince anche con la testa”. Francesca Boscarelli inizia non appena dodicenne, nella palestra del Centro Schermistico Sannita. L’esordio internazionale nel 1998, in Coppa del Mondo Under 20. Poi la convocazione in Nazionale, ancora giovanissima. “A 15 anni ho vinto il titolo italiano e poi sono stata convocata –racconta- è stato un naturale percorso, una naturale conseguenza di allenamenti, vittorie, di un qualcosa che funzionava,; lo immaginavo, e sapevo che chi faceva bene poi veniva selezionato”. “Quando vedevo in tv questo sport non pensavo fosse qualcosa di possibile, poi ho iniziato e ho pensato “allora, si può fare”. Determinazione e grinta, si sa, sono fondamentali per uno sportivo. E di grinta lei ne ha da vendere. Lo ha sempre dimostrato, soprattutto quando, quindici anni fa, nel pieno della sua attività agonistica, ha dovuto affrontare altre responsabilità: conciliare l’essere atleta e mamma, anzi una mamma giovanissima. “Quando è nato Giulio avevo solo 20 anni, oggi pratica scherma anche lui – confessa – da sole non si può fare tutto, devo ringraziare i miei genitori, il loro aiuto è stato fondamentale”. La sua storia racconta più di dieci anni di stagioni e di carriera e un cammino che non è stato sempre tutto rose e fiori. “Sono stata ferma per un anno per la maternità ed è stato difficile rientrare al mio posto – ci tiene a precisare – in seguito è stata fatta una legge per cui, al rientro dopo una gravidanza, si è reintegrati al proprio posto o livello nazionale che si occupava prima, il posto viene diciamo congelato; io invece ho impiegato tre anni per rientrare in un gruppo sportivo”. Poi la rivalsa, il mondiale. La schermitrice azzurra nel suo palmarès vanta tanti titoli importanti: medaglia d’oro a squadre agli Europei di Gand del 2007 e bronzo a squadre agli Europei di Kiev del 2008, oltre che campionessa italiana assoluta individuale a Napoli nel 2007 e ad Acireale nel 2014; e ancora spada d’oro a Rio de Janeiro nel 2015, in coppa del Mondo. Quest’anno inoltre, a settembre, ha conquistato la medaglia di bronzo ai Mondiali Militari di Acireale. Successi internazionali, tanti viaggi, mondiali, ma è forte il legame con la sua città natale, dove tuttora vive, tanto da mettere la sua esperienza al servizio dei giovani, istituendo un corso di scherma per bambini e adulti. Diplomatasi Istruttrice Nazionale presso l’Accademia Nazionale di Scherma, da tre anni insieme al suo allenatore e compagno, l’olimpionico Dino Meglio, fonda l’Accademia Olimpica Beneventana. “Io ci avevo già pensato ma insieme abbiamo deciso di mettere su qualcosa di nostro-– spiega– ho imparato tanto da lui, è un grande campione e ha rivoluzionato nella scherma il modo di allenare, il suo è un approccio diverso”. “Io so che il suo metodo ha funzionato, l’ho sperimentato su di me: lui aiuta a tirare fuori il meglio dall’atleta, aiuta a prenderti le tue responsabilità in pedana”. “Non bisogna perdere mai lo spirito di divertimento, quella gioia, perché lo sport è passione; oggi invece lo sport è diventato più incazzato”. “Questo è stato un altro dei miei sogni, riuscire ad aprire qualcosa nella mia città, e potermi allenare qui”, racconta ancora. “Sono felice di dare la possibilità di fare scherma a persone come me, che oggi vengono qui in palestra anche da fuori città – rivela – tutti i grandi atleti vengono da Jesi, che è una piccola realtà ma una scuola di scherma pazzesca,anche Benevento potrebbe diventare un punto di riferimento”. “E’ uno sport adatto a tutti – commenta –dai 4 anni ai 50 anni, la scherma è un mondo, e ogni giorno di te stesso scopri qualcosa, è anche una risorsa utile per le relazioni”. “Inoltre lancia anche un messaggio positivo– precisa – ci sono anche tanti ragazzi con disabilità. Il primo esempio che mi viene in mente è quello della mia migliore amica Rossana Pasquino”,atleta della nazionale paralimpica, anche lei beneventana. Francesca è un fiume in piena e non ha alcuna intenzione di fermarsi, anzi è già pronta per i prossimi obiettivi. “Ovviamente le Olimpiadi – precisa – ho 35 anni, sto bene, mi sento bene e penso di poter fare ancora tanto”.“Ero stata messa fuori per una sorta di svecchiamento invece il mese scorso, pochi giorni dopo l’inaugurazione della palestra, a Erba, sul campo ho dato prova di esserci, stracciando tutte le mie avversarie più giovani – evidenzia –anche se non ho vinto nessun titolo è stata una vittoria bellissima, molto sentita”. La sannita difatti alla prima prova di qualificazione ai Campionati Italiani ha letteralmente sbaragliato le sue colleghe, raggiungendo il gradino più alto del podio. Francesca ha la giusta dose di serenità e lucidità per affrontare altre battaglie, che in fondo è il messaggio del trattato “L’arte della Guerra”, che ha ascoltato mentre stirava, non avendo fatto in tempo a leggerlo, poco prima di partire per la gara. A dicembre sarà in pedana a Doha, in Qatar, per dimostrare ancora una volta il suo talento. Oggi la sua vita le piace, fa quello che desidera, la scherma è il suo lavoro, ha un figlio che adora e un compagno che la ama. E a breve un altro traguardo, la laurea in Sociologia. Francesca sorride, può andare incontro al futuro con lo sguardo sicuro, e la consapevolezza di chi sa di avere superato già le cime tempestose. Ad maiora. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Roberta Brogna Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente Carnevale, attenti a... Articolo Successivo Il sedano, un ottimo...