Di Loredana Zarrella Cultura, Spettacolo cultura, interviste, Irpinia, lifestyle, persone, spettacolo, storia, vocazione territoriale, xd magazine 3 marzo 2020 La cantante di Montemiletto ha conquistato il titolo dell’anno. Il talent show andato in onda in prima serata su Canale 5 dal 19 ottobre al 14 dicembre del 2019. La finale, seguita da oltre 5 milioni 100 mila spettatori, pari al 31,26 per cento di share, ha decretato la sua vittoria attraverso il televoto. Con una potente e magistrale esibizione di “C’era una volta il West” di Ennio Morricone la giovanissima cantante lirica, originaria di Montemiletto, in provincia di Avellino, ha emozionato i giudici, Gerry Scotti, Maria De Filippi, Rudy Zerbi, Sabrina Ferilli e Teo Mammucari, il pubblico e gli stessi conduttori del programma, Belen Rodriguez, Martìn Castrogiovanni e Alesio Sakara. Partiamo dall’esperienza a “Tu sì que vales”. Cosa ti ha lasciato? «Sicuramente è stata un’esperienza molto costruttiva, non banale ed effimera, da molti punti di vista. Non ho mai creduto nelle mie doti canore, sono sempre stata molto insicura. Questa esperienza mi è servita a credere maggiormente nelle mie capacità, incoraggiandomi e motivandomi. Tra l’altro, una cosa è esibirsi per un saggio e un concerto, un’altra è presentarsi a 5 milioni di spettatori e a persone competenti come i giudici della trasmissione, da Maria De Filippi a Rudy Zerbi. Ricevere il loro supporto è stato davvero gratificante. Direi che “incoraggiamento” è la parola più giusta per riassumere quello che mi ha dato il talent. Dopo questa esperienza ho capito che ho molte opportunità in questo campo. Il commento che mi ha fatto più piacere è stato quello relativo alla mia semplicità». Oltre alle tue doti i giudici hanno, difatti, premiato la tua semplicità. È la dimostrazione che, anche e soprattutto senza “effetti speciali”, si possono trasmettere emozioni. «Ho sempre pensato che trasmettere emozioni attraverso lo schermo è molto complicato. Non avrei mai immaginato di riuscire ad arrivare a tanta gente. Non ho mai pensato, poi, di andare in tv. Ho sempre fatto attività concertistica. Devo dire che ho scoperto un mondo della televisione diverso da quello che mi avevano raccontato e da cui molti mi avevano messo in guardia dicendomi “stai attenta, è una giungla!”. Ho incontrato, invece, persone semplici e simili a me e mi sono imbattuta in un sistema privo di competizioni. Racconto volentieri un episodio. Pochi minuti prima della finale, durante la pubblicità, il Mago Ben mi ha detto “Io studio ma tu hai la dote della voce. Meriti tu di vincere”. Mi ha riempito il cuore di gioia!» Sappiamo tutti che non sei stata tu a chiedere di partecipare al talent ma che è stato il tuo papà, che fa il parrucchiere, a iscriverti a sorpresa. La tua famiglia ha sempre creduto in te… «I miei genitori hanno sempre investito e fatto sacrifici per me. Ero in biblioteca quando ho ricevuto la chiamata dagli studi di produzione della Mediaset. “Non ho fatto nessuna iscrizione” ho risposto, prendendo tempo per decidere. Ho rimproverato affettuosamente mio padre, l’artefice di tutto… Anche mio nonno Carmine, di 80 anni, è un mio grande sostenitore. È lui ad accompagnarmi al Conservatorio, a Matera. Due ore di andata, due di ritorno! Solo per me! Sono molto grata alla mia famiglia». Nella tua vita, accanto alla musica, c’è sempre stato anche altro. Cosa studi attualmente? «Oltre a frequentare il Conservatorio di Materia sono iscritta al corso di Archeologia, storia delle arti e scienze del patrimonio culturale dell’Università Federico II di Napoli. Sono un’amante delle lettere e della filosofia, mi affascina molto l’analisi del testo, gli aneddoti e tutto ciò che c’è dietro ogni regia. Ecco perché mi sono avvicinata in modo naturale alla lirica. Mi dispiace molto che venga considerata un genere antico. Eppure, senza questo genere antico non ci sarebbe il nuovo. Mi sembra irrispettoso considerare in modo così approssimativo la lirica». Come nasce la tua passione per la musica e per la lirica in particolare? «Ho iniziato a cantare quando avevo 12 anni. Un giorno accompagnai un bambino, figlio di amici, all’Accademia del mio paese. Iniziai a cantare per incoraggiare il bambino che non voleva saperne… Fu la docente di musica classica Pina Cassano ad incoraggiarmi a frequentare le lezioni. “Hai una naturale impostazione lirica” mi disse. Da lì è partito il mio percorso, iniziato nel momento giusto». Katia Ricciarelli ti aveva già notata a 16 anni al Concorso Internazionale di canto lirico di Verona. Sei rimasta in contatto con lei? «Siamo in contatto in vista di concorsi e masterclass. Ho partecipato al progetto “Vi canto una storia” promosso dal Maestro Francesco Zingariello e da Katia Ricciarelli e alla messa in scesa di “Elisir d’amore” di Gaetano Donizetti nell’ambito della stagione “Basilicata Opere in atto”. Devo tanto sia al mio Maestro di Conservatorio, Zingariello, sia a Katia Ricciarelli che ho avuto l’onore di incontrare in quanto tra i massimi esponenti della lirica». I tuoi attuali impegni, i tuoi prossimi obiettivi, i tuoi sogni nel cassetto. «Al momento sto raccogliendo le proposte di varie case di produzione ma non ho ancora firmato nessun contratto. Una figura legale sarà meglio indicarmi il percorso più idoneo. Sto ricevendo tante telefonate e richieste e di questo sono felice. Certo è che da aprile inizierà la mia attività concertistica… di cui non posso, attualmente, rivelare nulla. I miei sogni? Sono tanti, tantissimi. Tra questi, quello di continuare ad avere la possibilità di dare di più, di continuare a studiare, di migliorarmi, di mostrare chi sono. C’è poi il sogno di calcare i palchi più famosi, come quello di Sanremo e della Scala». Te lo auguriamo di cuore, Enrica. A proposito di cuore, sappiamo che sei molto impegnata in attività di beneficenza. «In questo periodo sabatico, sto partecipando a molte attività ed eventi di beneficenza. In realtà l’ho sempre fatta ma è naturale che ora si metta maggiormente in risalto questo aspetto. Se, però, le persone del mondo della tv e dello spettacolo possono servire a dare il buono esempio e a sensibilizzare su alcune tematiche ben venga. Tra gli ultimi eventi a cui ho partecipato mi piace ricordare la serata di beneficenza che si è svolta a Pratola Serra per aiutare Ascanio, il piccolo affetto da una rara malattia cardiaca che dovrà subire un delicato intervento chirurgico a Boston». La lirica si sposa con perfettamente con la semplicità e con le attività di beneficenza. Grazie per la disponibilità, Enrica e… in bocca al lupo! «Grazie! Viva il lupo!» Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Loredana Zarrella Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente INCANTAUTORI IN CITT... Articolo Successivo Bollette da capogiro...