Di Barbara Ciarcia Cultura, Libri 26 marzo 2021 UNA DONNA PER LE DONNE. Avvocato cassazionista di professione e scrittrice per passione. Emanuela Sica è questo e molto altro ancora. È soprattutto una giovane donna impegnata per le donne e contro la violenza di genere. Da alcuni anni ha sposato la causa portando avanti, in Irpinia ma anche nel resto d’Italia, un progetto di sensibilizzazione in ambito scolastico e istituzionale contro un fenomeno antico e sempre attuale: la violenza sulle donne. L’impegno sociale profuso l’ha ripagata con premi prestigiosi e col successo raggiunto grazie pure all’impegno letterario. In ogni scritto, sia poetico sia narrativo, la Sica affronta temi profondi e scottanti intingendo sempre la penna nell’inchiostro della sensibilità umana e femminile. La donna è al centro della trama letteraria dell’opera più recente pubblicata da Emanuela Sica ai tempi del virus pandemico e spietato come il germe più brutale e primitivo che si annida nell’uomo. Il prossimo libro, frutto di un lavoro lungo e intenso, è in realtà un ‘red book’ sulla violenza di genere, argomento che la Sica scandaglia e analizza con un contributo corale. È un racconto di donne redatto da donne e destinato a un’ampia platea di lettori. È con ‘Il caso Antigone’, scritto a quattro mani con il professore Luigi Anzalone, che Emanuela Sica si cimenta con un esperimento ardimentoso che spazia dalla poetica all’ermeneutica filosofica. I personaggi chiave sono Antigone e Creonte. Una donna e un uomo. Antigone si muove sul terreno della dignità, della morale, della superiorità della legge naturale. “Non è affatto un libro contro gli uomini – precisa subito l’autrice – non sono mai stata una paladina del femminismo. Piuttosto sono una donna che lotta contro la violenza esercitata, a vari livelli e sotto vari forme, sulle donne. La violenza è la tirannia da abbattere, demolire”. Nell’opera poetica, ‘Elegia per Antigone’, la protagonista si denuda di tutto quanto è stato detto sul suo conto. E’ figlia, sorella, eroina, lottatrice. Attraverso la poesia emerge una impalcatura emotiva e scenografica diversa da ciò che è noto e scontato. Sullo sfondo si stagliano racconti inediti, dialoghi sospesi e rinviati. E poi spiriti e divinità estranei alla tragedia-madre. Il tema Antigone verrà analizzato anche filosoficamente dal prof Anzalone attraverso meditazioni di Hegel, Heidegger, Magris, Castoriadis. Il lavoro, poetico e filosofico, ha trovato un appropriato coronamento nel saggio introduttivo del prof. Giuseppe Cantillo. La Antigone di Sica-Anzalone scioglie, forse in parte, l’enigma del suo ‘caso’ offrendosi al lettore nella sua superiorità etico-ontologica e dando prova, sofferta, di un prometeico senso di libertà e liberazione, di una moralità che è innanzitutto non obbedienza a tutto ciò che la contraddice. Antigone si presenta allora come un’eroina dei nostri giorni perché la donna si fa portavoce di una necessità morale e di riappropriazione della dignità del rispetto che le si deve a prescindere dalla sua condizione. La donna come essere umano al di là di stereotipi e gabbie. L’opera prende le mosse da un istinto di ribellione, quello di Antigone appunto, per farne poi un terreno fecondo e intelligente di lotta per quei diritti da salvaguardare in favore dell’umanità contro ogni forma di ingiustizia e di differenza di genere. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Barbara Ciarcia Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente UNIVEREST UN CAMPUS ... Articolo Successivo Spillover, il libro ...