Di Pasqualino Molinario Benessere, Medicina benessere, medicina, xd magazine 11 dicembre 2017 Gli effetti delle sostanze psicoattive sono incompatibili con la guida. Le alterazioni a livello psichico e fisico compromettono le prestazioni alla guida, aumentando il rischio di incidenti stradali. La mortalità per incidente stradale è uno dei più importanti indicatori di danno indirettamente causato dall’alcol. Prima di mettersi alla guida è indispensabile aspettare due ore per ogni bicchiere di alcolico bevuto. Gli effetti più comuni dell’alcol sono i seguenti: riduzione della concentrazione, della lucidità e della prudenza, riduzione del campo visivo: “visione a tunnel” in cui scompare ciò che è laterale, errata percezione del pericolo, errata valutazione delle distanze e della velocità, aumento della sensibilità all’abbagliamento dei fari, alterazione della coordinazione motoria, rallentamento dei riflessi, errata percezione della realtà. Le sostanze d’abuso influenzano la capacità di giudizio determinando l’ipervalutazione delle proprie capacità e/o sottovalutazione del pericolo, che sono alla base dell’assunzione di comportamenti a rischio. Il rischio di incidenti aumenta con l’aumentare dell’alcolemia ovvero la concentrazione di alcol etilico nel sangue. Le norme previste dal Codice della strada e l’attivazione di progetti di prevenzione su alcol, sostanze d’abuso e guida, su tutto il territorio nazionale, hanno contribuito alla graduale riduzione del numero degli incidenti, dei feriti e dei morti che si è verificata negli ultimi anni. In particolare, da quando esiste la possibilità di essere sottoposti a controllo sui tassi alcolemici, si è verificata una consistente diminuzione di riscontri positivi nei guidatori. Il Codice della strada ha introdotto norme per i giovani patentati (tra cui il divieto di consumare alcol prima di mettersi alla guida per i minori di 21 anni e nei primi tre anni di patente B) e stabilito sanzioni più restrittive per chi guida in stato di ebbrezza. Per legge una persona è ebbra quando il suo tasso alcolemico (concentrazione di alcol etilico nel sangue) supera 0,5 grammi di alcol per litro di sangue. Questo tasso non è uguale per tutti, ma dipende da una serie di fattori: età, sesso, peso corporeo, etnia, stato di salute, se si è bevuto a stomaco pieno o vuoto, gradazione della bevanda, tempo trascorso dall’assunzione. Vediamo ora gli effetti collaterali dell’assunzione di droghe al volante. La cannabis rallenta i riflessi, abbassa la concentrazione e la capacità di sterzare e se è vero che la cocaina fornisce un’improvvisa botta di vitalità, poi spiana la strada ai colpi di sonno. Tutto il contrario dell’ecstasy, che fa sentire fin troppo sicuri di sé stessi e spinge a sottovalutare i rischi al volante. Per non parlare dell’Lsd, che provoca allucinazioni e stati confusionali, o dell’eroina, che annebbia la vista. La Cannabis, o canapa indiana si presenta con foglie secche (marijuana) o blocchi scuri e solidi (hashish). Viene consumata fumando (spinelli o “canne”), ma può essere ingerita sotto forma di infuso o masticando le foglie. Cosa succede a chi si mette alla guida: dopo l’assunzione per circa un’ora si è portati a sopravvalutare le proprie capacità e a sottovalutare le situazioni di pericolo, si ha un’alterazione della coordinazione motoria, della percezione del tempo e dell’attenzione, a dosaggi moderati, la percezione più acuta dei contorni, dei colori e della profondità, riduce notevolmente l’attenzione alla guida; ad alti dosaggi provoca allucinazioni, che spesso portano a frenare all’improvviso di fronte ad un ostacolo inesistente. Le anfetamine sono sostanze stimolanti, cosa succede a chi si mette alla guida: il senso di euforia e di eccitazione induce a sottovalutare potenziali situazioni di pericolo come, ad esempio, viaggiare a forte velocità in centro abitato, la difficoltà di concentrazione può influenzare la capacità di valutazione delle distanze e della velocità (sorpassi azzardati), l’anfetamina può condurre ad uno stato di stress psicofisico con il rischio di successivo crollo e colpo di sonno. La cocaina è un estratto della foglia di coca, pianta che si coltiva prevalentemente in America del Sud. Si presenta come polvere da “sniffare”, ma anche in scaglie (flake cocaine) e in cristalli (crack). Generalmente viene assunta per via nasale, oppure sciolta e iniettata per via endovenosa. Il crack, invece, viene fumato. Cosa succede a chi si mette alla guida: chi la usa prova una sensazione soggettiva di aumento dalla capacità intellettiva con euforia ed è portato a sottovalutare le conseguenze di alcuni comportamenti, generando delle situazioni molto rischiose (sorpassi azzardati, attraversamento di un incrocio con semaforo rosso, ecc.); con l’esaurirsi dell’effetto si manifestano sonnolenza, incapacità di concentrazione e alterazione dei riflessi. Con il termine ecstasy si indicano decine di sostanze diverse tutte prodotte in laboratorio. La più nota è appunto l’ecstasy (MDMA) seguita da eve (MDEA) e dalla love drug (MDA). Si presenta sotto forma di pasticche colorate e di varie forme. Cosa succede a chi si mette alla guida:l’euforia e l’eccitazione, la mancanza del senso di fatica e l’annullamento del bisogno di dormire inducono a sottovalutare situazioni di pericolo (fermarsi allo Stop); possibili allucinazioni e disturbi nella percezione modificano il senso di valutazione delle distanze (sorpassi azzardati), la visibilità laterale (visione a tunnel), aumentano la sensibilità all’abbagliamento nella guida notturna (incidenti agli incroci, di sera e nelle gallerie) e rallentano i tempi di reazione. L’eroina è, insieme all’oppio e alla morfina, il prodotto di successive raffinazioni di estratti del papavero. Si presenta sotto forma di polvere bianca o marrone, molto spesso granulosa. Viene assunta inalandola per via nasale o iniettandola in vena, molto raramente viene fumata. Cosa succede a chi si mette alla guida? L’eroina produce sonnolenza e riduce la capacità di concentrazione, l’alterazione della coordinazione dei movimenti, la diminuzione del livello di attenzione e il rallentamento dei riflessi inducono a sottovalutare situazioni di pericolo (non fermarsi al passaggio dei pedoni). LSD o “acido”, è un prodotto di sintesi di laboratorio: è un allucinogeno ed è il più diffuso in Italia e nel mondo. Si presenta sotto forma di francobolli colorati o pillole da consumare per via orale. Per chi si mette alla guida, l’uso dell’LSD, provoca un alternamento di momenti di euforia a momenti di depressione che compromettono le prestazioni alla guida; l’LSD provoca allucinazioni ed altera la percezione della realtà, inducendo a sottovalutare il pericolo o a frenare a causa di ostacoli inesistenti. Riduce, inoltre, la capacità di valutazione delle distanze, della velocità e i tempi di reazione (sorpassi azzardati); possono ricomparire stati di allucinazioni transitorie anche a distanza di tempo dall’assunzione, i cosidetti “flashback”. È bene ricordare che l’LSD provoca il cosiddetto “viaggio” o “trip”, che dura anche fino a dodici ore, in cui le percezioni sensoriali sono alterate. Ricordiamo infine che il mix di droghe con alcol e/o altre sostanze, anche a piccole dosi, aumenta il rischio di incidenti stradali. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Pasqualino Molinario Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente Alfonso De Nicola: i... Articolo Successivo Dolci di Natale, i c...