Di Valerio Massimo Miletti Cultura, Spettacolo 16 dicembre 2019 Corto e a capo è un Festival irpino del cinema, giunto alla sua V edizione. Di grande successo, anche quest’anno ha dato molta soddisfazione ai suoi organizzatori, guidati dal direttore artistico, Umberto Rinaldi, e confluenti nell’associazione Daena. Nato dalla necessità di portare il cinema dove il cinema non è di casa, Corto e a capo ha proprio lo scopo di diffondere la cultura cinematografica attraverso la proiezione di documentari e cortometraggi. L’intento è quello di riproporre una visione condivisa, in un periodo storico e sociale dove è molto facile procurarsi la visione di un film, comodamente a casa propria, sacrificando però la socializzazione. Gli organizzatori ritengono che guardare un film insieme possa portare ad un aumento della sensibilità su questioni sociali, psicologiche ed umane. Ogni anno la manifestazione si tiene in aree interne, in paesi irpini dove manca un cinema e dove questa è l’unica possibilità per fruire di opere cinematografiche senza doversi spostare altrove. Inoltre, ogni anno ha un suo tema specifico intorno al quale ruota tutta l’organizzazione dell’evento. Il tema di questa V edizione 2019 è stato: Chi sono? Identità, diversità e immagine. La sfida era quella di trovare le modalità attraverso cui si può esprimere un’identità e provare a cercare sé stessi attraverso le varie identità che sarebbero venute fuori. Identità e diversità come facce di un’unica medaglia. La manifestazione ha avuto una durata di dieci giorni – dal 1 al 10 agosto – ed ha toccato i paesi di Grottaminarda, Vallesaccarda, Venticano, Montemiletto, Flumeri, Trevico. E’ durata un po’ di più – spiega il direttore artistico, Umberto Rinaldi – perché quest’anno è stata introdotta la partecipazione anche dei lungometraggi. Inoltre, vi è stata la realizzazione di una retrospettiva dedicata a Massimo Troisi, “Ricomincio da te”, in occasione dei venticinque anni dalla scomparsa del compianto e popolarissimo attore, ma anche per raccontare e far conoscere uno degli interpreti più validi del cinema campano e nazionale degli ultimi decenni. Realizzata con la collaborazione di Francesco Dainotti, ha visto la partecipazione di Alfredo Cozzolino, amico personale e attore in molti film di Troisi, Gaetano Daniele, amico, compaesano e produttore di molti suoi film, Massimo Bonetti, attore di cinema e televisione, e Gianni Parisi, noto attore di cinema e teatro, ultimamente impegnato anche in Gomorra 4. Importante e significativa la presenza, durante le serate di premiazione, di Giuseppe Colella, presidente del Coordinamento Festival Cinematografici della Campania, il quale appoggia in pieno l’iniziativa di Corto e a capo riconoscendogli il merito di contribuire alla crescita di tutto il cinema regionale. Questo ente – in sigla: CFCC – a cui aderisce Corto e a capo, nasce nel 2013 su iniziativa di un gruppo di organizzatori di festival, proprio con l’intento di migliorare la collaborazione tra le realtà festivaliere della regione e favorirne la diffusione. Il bilancio della manifestazione è stato estremamente positivo, con grande partecipazione di pubblico, l’attenzione dei media, il coinvolgimento delle comunità e degli enti locali. Anche la qualità del materiale ricevuto e proposto è stata molto alta. Le comunità locali sono state molto attive ed hanno consentito che si realizzassero, anche quest’anno, dei documentari partecipati. Uno di questi, su “identità e comunità” a Venticano, l’altro su “identità e cucina” in varie zone dell’Irpinia e del Sannio, che hanno consentito agli spettatori di non sentirsi semplicemente tali, ma di divenire anche autori e raccontare le proprie storie. I cortometraggi per la partecipazione sono giunti da tutto il mondo, con tante proposte di ogni tipo. La scelta quest’anno, è caduta su un corto venezuelano, Lucy, di Roberto Gutierrez, una riflessione sull’emozione virtuale e l’(in)finitezza dei legami. Al secondo e terzo posto, la giuria ha votato, rispettivamente, Panic Attack dell’americana Eileen O’Meara, e Cose dell’altro mondo dell’italiano Lorenzo Di Nola. Diversi altri premi vengono distribuiti durante la manifestazione, e così il premio sociale “Immaginale” è stato assegnato al regista coreano Dae Ryun Chang con il suo corto documentario We can dream, una storia di sogni, di speranza e di uguaglianza; il premio dell’edizione “Chi sono?” è andato al corto di Vito Palmieri con Il Mondiale in piazza che metteva l’Italia davanti ad uno specchio, costringendola ad una riflessione sulla sua vera natura e sull’esigenza di integrazione. Invece, dalla collaborazione con Slow Food Avellino è venuto fuori il premio “Identità e cucina” andato a Quarume di Arturo M. Merelo. Ancora, il premio assegnato dal pubblico è stato per Simona Cocozza con In zona Cesarini che ha ironizzato sulle storiche rivalità tra le tifoserie napoletane e juventine, con un messaggio rivolto all’accettazione delle diversità. Il premio “Daena”, come già detto, novità di quest’anno, era dedicato ai lungometraggi indipendenti con durata superiore ai 52 minuti, ed è andato a Renato Lisanti, con Il Pittore della tenda. Il premio speciale “Identità indipendenti”, invece, a Il Diario di Carmela di Vincenzo Caiazzo e all’attrice Mariasole Di Maio. Altra novità di questa edizione 2019 di Corto e a capo, è stata l’istituzione del premio “Mario Puzo”. Omaggio ad un grande autore e sceneggiatore di opere di indiscusso successo, come Il Padrino, Cotton Club e Superman, nato a New York ma da una famiglia di emigrati originari proprio di Dentecane. Il premio sarà assegnato in dicembre all’opera ritenuta con il miglior impianto narrativo ed una scrittura di alta qualità. Infatti l’attività dell’associazione Daena non si limita – si fa per dire – alla rassegna estiva e all’assegnazione dei premi suesposti, bensì continua anche in inverno. Tra il pomeriggio del 31 ottobre e la notte del 1 novembre, ad esempio, era in programma un Halloween drive-in a Venticano, mentre molto spesso durante il periodo scolastico vengono organizzate manifestazioni per ragazzi, nelle scuole; o nei Centri per anziani, come a Savignano Irpino presso il Centro medico sociale “don Orione”. Il centro si occupa di riabilitazione sociale e medica di persone anziane e disabili, e la presenza di Daena riveste, pertanto, carattere di particolare importanza e valenza sociale. Meritorie, quindi, le attività di questa associazione che non si occupa solo di sensibilizzare il nostro territorio sull’aspetto cinematografico, ma svolge anche una vera e propria funzione sociale. Molti sono gli sponsor privati che collaborano per la realizzazione degli scopi prefissati, ma anche la Regione Campania, la Provincia di Avellino ed il Comune di Venticano contribuiscono e patrocinano la manifestazione principale che resta comunque quella del Festival. Da un paio d’anni Corto e a capo è anche partner di “Picentia Short Film Festival”, giovane festival internazionale di cortometraggi con sede a Montecorvino Rovella (SA), organizzato da filmmakers con un’età compresa tra i 18 ed i 30 anni, contribuendo a diffondere il buon nome e la grande volontà di fare dell’Irpinia. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Valerio Massimo Miletti Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente Libiamo, libiamo ne’... Articolo Successivo Cyberbullismo...