Di Barbara Ciarcia Luoghi, Territorio 4 agosto 2021 INTORNO ALLE ORE 18:30 DEL 5 GIUGNO 1688 UN TERRIBILE TERREMOTO, CLASSIFICATO FRA IL X E L’XI GRADO DELLA SCALA MERCALLI, RASE AL SUOLO CERRETO E LA MAGGIOR PARTE DEI PAESI DEL SANNIO. Le case caddero una sull’altra e la distruzione fu totale. I superstiti si riversarono nelle campagne circostanti e nella zona dove sorge l’attuale centro abitato. L’edificazione del nuovo centro abitato fu iniziata subito dopo la squadratura degli isolati. La nuova Cerreto fu costruita su terreni di proprietà privata che erano adibiti a coltivazione o che spesso erano incolti e pieni di rovi o di sassi. Nella “nuova” Cerreto esisteva un vero e proprio quartiere dei ceramisti che trovava posto nei pressi della Cattedrale. Durante la ristrutturazione di numerose abitazioni site in quella zona sono stati ritrovati resti di fornaci per la cottura delle terracotte e delle ceramiche. Il 26 luglio 1805, giorno della festa di Sant’Anna, un nuovo terremoto colpì Cerreto provocando alcuni danni alla parte bassa del centro storico e alle architetture religiose. Alla fine dell’800, passati gli anni delle rivolte e del brigantaggio, Cerreto Sannita conobbe un florido sviluppo sociale e culturale tipico della Belle Époque. Con l’avvento della dittatura fascista Cerreto Sannita ebbe un periodo di relativa tranquillità sociale sino al 1926 quando un gruppo di facinorosi irruppero nella sede municipale dove era in corso una seduta del giunta comunale democraticamente eletta anni prima. Il sindaco, notaio Domenico Pilella, fu costretto alle dimissioni. I membri della giunta Pilella furono puniti dagli squadristi fascisti. Durante il fascismo diverse associazioni furono chiuse o convertite agli scopi del regime come la Società operaia che rischiò di essere sciolta come molte altre associazioni consorelle in Italia. Nel 1934 il Segretario politico del fascio cerretese chiese di nuovo i locali della Società per adibirli a sede del “Fascio giovanile di combattimento”. Nonostante le violenze e i soprusi furono realizzate diverse iniziative benefiche come i premi in denaro per le famiglie numerose, le feste ginniche e sportive, le rappresentazioni teatrali e i campi estivi presso l’ex monastero delle clarisse. Venne anche distrutto il teatro comunale per ricavarvi la casa del fascio, oggi palazzo del Genio, e nel 1938 nacque il liceo classico paritario Luigi Sodo nel palazzo del Seminario Diocesano di Cerreto Sannita. Durante la seconda guerra mondiale Cerreto Sannita ospitò numerosi soldati per delle esercitazioni militari su monte Coppe ed ebbe in visita il principe Umberto di Savoia. Nel 1943 la situazione divenne drammatica: i tedeschi in ritirata furono autori di diverse uccisioni e di deportazioni. La cittadina non fu però toccata dai bombardamenti alleati al contrario della vicina Faicchio; ma risentì notevolmente nei commerci e nelle comunicazioni con gli altri centri perché i tedeschi fecero saltare con dell’esplosivo i tre i ponti che collegano il comune ai centri di Cusano Mutri, Telese Terme e Guardia Sanframondi. Negli anni cinquanta grazie all’impegno di alcuni giovani ceramisti e del cerretese Salvatore Biondi nacque un nuovo interesse verso la ceramica di Cerreto Sannita e di San Lorenzello. Il Biondi collezionò centinaia di maioliche che espose in numerose mostre in giro per l’Italia. In quegli anni il comune fu trasformato in set cinematografico per le riprese di tre importanti film: Maddalena (1953) con Märta Torén e Gino Cervi; La bella mugnaia (1955) con Sophia Loren, Marcello Mastroianni e Vittorio De Sica; I briganti italiani (1961) con Ernest Borgnine, Vittorio Gassman e Rosanna Schiaffino. Il paese subì alcuni danni a seguito del terremoto dell’Irpinia del 1980 e del recente terremoto di San Giuliano di Puglia, a seguito del quale è stato dichiarato inagibile l’edificio sede della scuola elementare, riaperto dopo lunghi lavori di ristrutturazione nel dicembre 2008. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Barbara Ciarcia Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente PASQUALE IANNUZZO. U... Articolo Successivo IL PONTE DI ANNIBALE...