Di Barbara Ciarcia Persone, Territorio 7 maggio 2020 XD Fuoriclasse Nato per dirigere. Dalle bande di paese alle orchestre blasonate, e adesso il Conservatorio. Prima quello prestigioso di Avellino adesso quello storico di Napoli. La musica, in casa Santaniello, è una questione genetica. Carmine ne ha fatto una missione. Direttore a 360° ha conquistato piazze e allievi col suo tratto garbato e la sua innata giovialità. Dove c’è musica c’è un Santaniello In casa Santaniello, a Lauro, sono cresciuti a pane e musica. I tre fratelli (Carmine, Salvatore e Andrea, passato a miglior vita qualche anno fa) hanno gareggiato in bravura raggiungendo molto presto livelli artistici invidiabili. Tutti e tre sono diventati docenti in Conservatorio. Tutti e tre sono musicisti assai richiesti a ogni evento. E non c’è festa di piazza o concerto dove non ci sia un Santaniello a suonare e un Santaniello a dirigere. Un cognome una garanzia insomma. La bachetta di Carmine ha diretto un numero impressionante di concerti. Nemmeno lui ricorda con esattezza quanti. La direzione è stata la sua destinazione. Dalle storiche bande di paese alle orchestre blasonate fino a quella dei Conservatori (prima il Cimarosa di Avellino adesso il San Pietro a Majella di Napoli) Carmine Santaniello non ha mai sbagliato un colpo. Perché il ritmo ce l’ha nel sangue. E anche in pieno lockdown, e in smart working, è riuscito a stabilire una perfetta armonia a distanza tra docenti e allievi. Della serie: lo spettacolo va avanti. Per chi ha fatto dell’arte una professione e una missione non c’è emergenza che tenga. L’unica emergenza da affrontare d’ora in avanti sarà solo quella di riportare la musica nelle piazze e nei teatri. Chi come Carmine Santaniello è cresciuto suonando nelle bande che allietano le manifestazioni di paese sa quanto è doloroso questo momento. In attesa della ripresa la musica va avanti sulle piattaforme online, straordinario strumento di diffusione della cultura e della comunicazione sociale. Certo il contatto diretto col pubblico ha un altro appeal. Santaniello abituato ai bagni di folla ai tributi delle platee lo sa benissimo ma intanto ha dovuto accettare la nuova condizione musicale virtuale. La bacchetta è a riposo ma non la direzione, quella del Regio Conservatorio napoletano, fucina inesauribile di talenti affidata alla maestria di chi ha competenza ed esperienza. In vista di dare il fatidico ‘la’ alle attività didattiche in presenza anche Carmine Santaniello ha dovuto studiare tempi e modi per mandare avanti l’operato accademico da remoto, cioè da casa e quindi online. E adesso non gli appare neppure più remota l’ipotesi di dirigere un concerto online. In fondo bisogna adattarsi ai tempi, non solo quelli delle partiture. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Barbara Ciarcia Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente Giovanni Savignano, ... Articolo Successivo L’amuchina, le visie...