Di Barbara Ciarcia Persone, Territorio 25 giugno 2020 Carmine Cennerazzo, giovane manovale, ha ingaggiato una guerra personale, e civile, contro gli inquinatori seriali delle sponde del fiume Calore. Ha installato, a sue spese, telecamere e pizzicato chi esercita questa ignobile pratica dell’abbandono illecito di sacchetti di pattume e rifiuti di ogni genere in angoli ameni del territorio. Un territorio ormai disseminato da micro discariche abusive. Il fenomeno sta assumendo contorni inquietanti. E non solo le amministrazioni locali del comprensorio ma adesso pure i singoli cittadini, come nel caso di Carmine Cennerazzo, si stanno adoperando in difesa di un ambiente sempre più compromesso. Il manovale ha persino affisso una curiosa segnaletica vicino ai tronchi degli alberi di località Isca di Taurasi per mettere in guardia i trasgressori. “Che saranno puniti dal sottoscritto– ha subito aggiunto ironicamente Carmine alla fine dell’ennesimo giro giornaliero di perlustrazione nei pressi del Calore, e di un’area pic-nic scambiata da qualcuno per ricettacolo immondo-. Grazie alle immagini ho identificato persone della zona che vengono qui e lasciano di tutto. A qualcuno l’ho pure affrontato mettendolo spalle al muro grazie ai fotogrammi. Fa specie che è ad inquinare sono soprattutto persone insospettabili che vivono qui e non hanno rispetto del territorio”. La battaglia di Carmine contro il sacchetto selvaggio che infesta i campi dell’agro taurasino è davvero esemplare. Il manovale è convinto di ciò che fa perchè non ci sta a lasciare un mondo sporco a chi verrà. Si è pure offerto di collaborare con gli amministratori di Mirabella Eclano e Taurasi da settimane impegnati a contrastare l’inciviltà che avanza, e a stanare gli autori, spesso impuniti e impenitenti, di una simile barbarie ai danni di un ecosistema delicato e di un paesaggio ineguagliabile che vanta eccellenti produzioni agroalimentari. “Non si può far finta di niente dinanzi allo scempio – ha infine ammesso Carmine Cennerazzo-. Non credo di fare nulla di speciale, ma solo qualcosa di utile per la mia comunità e per l’ambiente. Magari lo capissero quelli che inquinano”. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Barbara Ciarcia Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente Premio Sublimitas, i... Articolo Successivo Conservatorio: lo st...