Di Barbara Ciarcia Benessere, Medicina 5 aprile 2020 Il suo motto è: “uno+uno= tre” Si scrive Tocilizumab si legge speranza. Ed è quella che da settimane Paolo Antonio Ascierto, oncologo e ricercatore al Pascale di Napoli, sannita purosangue (è per metà di Solopaca e per l’altra di Sant’Agata de Goti), sta dando ai pazienti contagiati dal Covid-19. Diversi, ad oggi, sono guariti grazie alla somministrazione, e sperimentazione, del farmaco dal nome bizzarro impiegato nella cura dell’artrite-reumatoide. Il prof Ascierto, e il suo team composto da giovani ed entusiasti ricercatori, dirige l’Unità di Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS ‘Fondazione Pascale’, ed è presidente della Fondazione Melanoma-onlus che sostiene progetti di ricerca e campagne di informazione per i cittadini. In soli dieci anni ha promosso 104 sperimentazioni cliniche sul melanoma a cui hanno partecipato oltre tremila pazienti. L’obiettivo è assicurare le migliori cure possibili utilizzando le più aggiornate procedure diagnostiche e terapeutiche disponibili. Tra i vari, e prestigiosi, incarichi ricoperti da Ascierto a livello internazionale ricordiamo quello di Membro del Board Society of Melanoma Research e del Board Cancer Development Drug Forum, e del Board of Directors for the Society of Immunotherapy of Cancer. Da quando l’epidemia da coronavirus ha iniziato a circolare anche nel nostro Paese mettendo a dura prova il sistema sanitario l’oncologo di origini sannite si sta occupando anche dell’emergenza epocale, la peggiore dell’ultimo secolo, mettendo a disposizione del ‘Pascale’ la sua competenza medico-scientifica e le sue conoscenze in campo immunologico. Il suo motto è: “uno+uno= tre”. Da oncologo a infettivologo, la conversione medica si è resa necessaria a causa della pandemia? “Non è stata una conversione- precisa il prof Ascierto- perché quello che faccio è avere a che fare col sistema immunitario. Tratto i tumori con l’immunoterapia, a partire dal melanoma. Nella complicanza da stress respiratorio della polmonite da Covid-19 molto c’entra il sistema immunitario. Ecco, da qui è stato praticamente facile il passaggio”. La sperimentazione del Tocilizumab nella terapia anticovid sta dando risultati concreti e incoraggianti. Come ha avuto questa felice intuizione, se si può definire tale? “Utilizziamo l’immunoterapia per trattare i tumori- spiega Ascierto-, e questa dà anche degli effetti collaterali poichè il sistema immunitario produce una serie di sostanze che servono ad uccidere le cellule tumorali. Questo effetto collaterale si chiama ‘sindrome da rilascio di citochina’, e quindi il Tocilizumab viene usato in queste particolari condizioni. Poichè nello stress respiratorio da infezione di coronavirus avviene una iperattività del sistema immunitario, la famosa tempesta citochinica, da qui l’idea di utilizzare questo farmaco dall’immunoterapia dei tumori che facciamo noi: dal management degli effetti collaterali al trattamento di stress respiratorio da Covid-19”. Il metodo Napoli o cura Ascierto è stata elogiata soprattutto a livello internazionale. Che effetto le fa? “A noi non interessa il primato- tiene subito a sottolineare l’oncologo sannita-. A noi stanno a cuore le persone, i pazienti, per questo ci siamo impegnati a trovare una soluzione nel momento in cui abbiamo capito che c’entrava il sistema immunitario. E’ chiaro che i complimenti fanno sempre piacere. Noi comunque andiamo avanti con cauto ottimismo sperando che il Tocilizumab funzioni, e il dato ce lo dirà la sperimentazione clinica”. In attesa di un vaccino si può e si deve procedere con la somministrazione di antivirali per aggredire il Covid-19? “Sarebbe auspicabile la messa a punto di un vaccino, ma dobbiamo aspettare almeno un anno- esclama il prof del Pascale di Napoli-. E’ chiaro che gli antivirali sono anche questi auspicabili ma non ne abbiamo al momento di effettivamente utili contro il Covid-19. Si stanno usando quelli impiegati contro l’HIV o l’ebola, ma di specifici non ce ne sono ancora”. E’ impossibile dare una scadenza a questa pandemia, ma se e quando finirà perché finirà come dovremmo comportarci? “Tutto finirà nel momento in cui avremo un vaccino- conclude il prof Paolo Ascierto- e potremmo fare una immunizzazione di massa. Fin quando non lo avremo dobbiamo fare attenzione nella nostra vita quotidiana, e stare a casa per abbassare i livelli di infezione. Quando ci sarà un vaccino tutto ritornerà alla normalità” Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Barbara Ciarcia Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente Covid-19, un sistema... Articolo Successivo Il potassio e l̵...