Di Veronica di Furia Cultura 20 marzo 2023 Grande successo per la mostra dedicata al padre della Pop Art È stato un inizio anno all’insegna dell’arte ad Avellino. L’ex cinema Eliseo, infatti, ha ospitato dal 6 gennaio al 14 febbraio la mostra “Andy Warhol: An American Artist”, curata da Raffaele de Felice. Le oltre cinquanta opere di Warhol esposte – dalla celeberrima Campbell’s Soup all’iconica immagine di Marilyn Monroe – insieme a quelle di altri protagonisti internazionali, da Lichtenstein a Robert Indiana, hanno costruito un racconto dinamico di un capitolo importante della storia dell’arte. Gli oggetti di uso comune, i fumetti, le fotografie, le serigrafie, le grafiche hanno catapultato il visitatore nel fervore di quegli anni creando un viaggio concettuale alla scoperta di una delle fonti d’ispirazione primarie dell’artista popular: il cinema. A spiccare è stata l’iconicità degli elementi, in cui il tocco dell’artista era minimo, quasi assente in alcuni casi. Andy Warhol è stato il rappresentante più emblematico della Pop Art. Dopo Marcel Duchamp, è stato il grande genio che, a partire dagli anni Sessanta, ha rivoluzionato il concetto di arte ridisegnandone i confini. Nella sua Factory prendevano vita opere che avevano come protagonisti oggetti di uso quotidiano, fumetti, giornali e personaggi popolari come le star di Hollywood. Allontanandoli dal loro ambiente naturale, conferiva loro una nuova connotazione. Secondo Warhol, infatti, l’arte andava “consumata”, proprio come i prodotti commerciali. Per questo, preferì immagini tratte dalla cultura di massa che elaborava in serie attraverso una delle sue tecniche preferite, la serigrafia. SFRUTTANDO LA SERIALITÀ E LIMITANDO L’INTERVENTO DELL’ARTISTA, INTENDEVA DISCOSTARSI DAL CONCETTO DI UNICITÀ DELL’OPERA D’ARTE TRADIZIONALE E CREARE PEZZI DESTINATI ALLA MASSA, NON AL SINGOLO INDIVIDUO. La mostra aveva l’obiettivo di far comprendere al meglio questa rinnovata visione artistica dell’epoca. La Pop Art, attraverso un percorso collettivo e aperto ha dissolto l’immagine aulica dell’arte rendendola accessibile. Grande soddisfazione per il curatore De Felice che ha creduto fortemente in questo progetto. Le oltre 5.000 presenze e l’entusiasmo con cui è stato accolto l’evento, spingono a continuare in questa direzione e a lavorare per l’organizzazione di nuovi appuntamenti culturali. È incredibile pensare che opere apprezzate in tutto il mondo abbiano fatto tappa qui in Irpinia. Condividi con: Facebook Google+ Twitter Pinterest Veronica di Furia Google+ Facebook Twitter linkedin Articolo Precedente CONTROVERSIE DI CONS... Articolo Successivo DA ADAMO A GESÙ...